Google condannata per un video:seregnese uno dei pm

Google condannata per un video:seregnese uno dei pm

Seregno – C’è un po’ di Brianza nella clamorosa sentenza di condanna dei dirigenti di Google, pronunciata oggi in Tribunale a Milano. Uno dei pubblici ministeri che ha sostenuto l’accusa è il seregnese di nascita e formazione Francesco Cajani, del pool della Procura della Repubblica milanese contro i reati informatici.
La sentenza, pronunciata dal giudice monocratico Oscar Magi, ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) tre dirigenti di Google per violazione della privacy. E’ invece caduta l’accusa di diffamazione. La vicenda riguarda un video girato nel maggio 2006 da quattro studenti in una scuola torinese: vi si vedeva un minore portatore di handicap insultato e deriso dai compagni. Il video, caricato su Google nel settembre dello stesso anno, risultò tra i più cliccati nella sezione “video più divertenti” (sic) e rimosso poi nel novembre successivo.
I pm Alfredo Robledo e Francesco Cajani avevano chiesto la condanna di tre dirigenti del più famoso motore di ricerca spiegando che in gioco non vi era “un problema di libertà ma di responsabilità”. Secondo i pm Google aveva e ha tutto il diritto di fare impresa e guadagnare ma “la tutela dei dirittti fondamentali non può essere calpestata sulla sola base del diritto d’impresa”. Di qui la richiesta di condanna, accolta oggi parzialmente. “Al centro del procedimento -hanno detto i due pm a sentenza emessa- era la tutela della persona attraverso la tutela della privacy. Finalmente si discuterà su un tema che è fondamentale. Il diritto d’impresa non può prevalere sulla dignità della persona”.
Di tutt’altro avviso i difensori di Google, che hanno preannunciato appello. Secondo un protavoce dell’azienda la sentenza “è un attacco ai principi fondamentali di libertà su cui è costruito internet. I tre dirigenti sono stati dichiarati penalmente responsabili per attività illecite commesse da terzi: non hanno girato il video, non l’hanno caricato, non lo hanno visionato”.
Cajani, con alcuni rapprentanti delle forze dell’ordine impegnati nel pool contro i reati informatici, è stato protagonista, nel 2008 e nel 2009, di incontri pubblici al Collegio Ballerini e alla scuola media Don Milani con genitori e studenti. A tema internet, con le sue opportunità e i suoi rischi.
Paolo Cova