Giussano, rogo in un laboratorioPaura e danni ingenti a Robbiano

Giussano, rogo in un laboratorioPaura e danni ingenti a Robbiano

Giussano – In una manciata di secondi si è scatenato l’inferno. Violento incendio quello che a partire da mezzogiorno di oggi, giovedì 23 dicembre, ha devastato il piccolo laboratorio di tessuti, tendaggi e imbottiti “Fantasie” di Maria Antonia Sorrentino in piazza Cadorna 3, in centro a Robbiano, a due passi dalla chiesa. All’interno dell’attività, che si sviluppa su due piani di una porzione di casa di corte, al momento del divampare delle fiamme c’erano tre operaie al lavoro, che improvvisamente hanno sentito un forte odore di bruciato. Uscite sul pianerottolo hanno visto del fumo denso fuoriuscire dal tetto. Subito sono stati allertati i vigili del fuoco, nell’arco di una manciata di minuti sono intervenuti ben sette mezzi: due da Seregno, tre da Carate, l’autoscala da Monza e la camionetta da Milano. Inoltre ad aiutare il lavoro dei soccorritori c’erano anche gli agenti della polizia locale e i carabinieri di Giussano, che tenevano lontani i curiosi. I pompieri hanno agito su più fronti, facendo inizialmente sgomberare un paio di famiglie direttamente confinanti, poi rientrate in casa quando l’incendio è stato circoscritto alla sola palazzina da dove erano partite le fiamme. I vigili del fuoco sono rimasti sul posto sino alle 17. Ingentissimi i danni, che ammonterebbero a svariate migliaia di euro, per via della materia prima ridotta in cenere e parte del prodotto finito distrutto dalla violenza del fuoco. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’incendio sarebbe stato causato da un corto circuito, partito dal primo piano, nella zona magazzino. Per fortuna i pompieri sono stati abili a evitare che intaccasse totalmente anche il deposito sottostante e, soprattutto, il laboratorio di produzione che si trova al primo piano. Pesantemente danneggiato invece il tetto. Spetta ora all’ufficio tecnico comunale decidere se i locali siano ancora agibili, anche se lo spettacolo è desolante. Un disastro del genere non ci voleva proprio, visto il propizio periodo natalizio che ha dato nuova linfa a un momento di crisi generale del mercato.
Cristina Marzorati