Giussano, il Tar accoglie il ricorsoLamplast: niente milione di euro

Il fine non giustifica i mezzi. Il Tar ha accolto il ricorso sul caso Lamplast, obbligando il Comune a restituire le somme anticipate sul progetto: un milione e mezzo di euro. Il Tar ha considerato fondate le preoccupazioni dei consiglieri di opposizione di un illegittimo condizionamento delle future decisioni sul Pgt.
Giussano, il Tar accoglie il ricorsoLamplast: niente milione di euro

Giussano – Il fine non giustifica i mezzi. Il Tar ha accolto il ricorso sul caso Lamplast. È ormai pubblica la duplice ordinanza che ha accolto la sospensiva presentata dai consiglieri comunali Alberto Elli, Matteo Riva, Pierluigi Elli ed Emilio Nespoli ma che respinge il ricorso presentato dal comitato della Valle del Lambro, obbligando il Comune a restituire le somme anticipate sul progetto: un milione e mezzo di euro. Il Tar insomma ha considerato fondate le preoccupazioni dei consiglieri del Pd e della Lista Riva di un illegittimo condizionamento delle loro future decisioni sul Pgt. «Gli atti impugnati incidono – si legge nell’ordinanza – sulle prerogative dei singoli consiglieri comunali e sul loro interesse personale a che il procedimento di adozione e di approvazione della variante al Pgt si svolga senza indebiti condizionamenti». Gli atti impugnati sono per il Tar illegittimi perchè adottati in violazione delle prerogative del Consiglio comunale. All’indomani dell’ordinanza, impazza però la polemica. In Consiglio comunale, se i ricorrenti hanno ribadito la filosofia alla base del ricorso, quella della trasparenza e della legalità, la maggioranza ha puntato il dito contro i consiglieri di minoranza “rei” di aver fatto saltare un milione e mezzo di euro che sarebbero servite per delle opere pubbliche, fra cui 900 mila euro per le vie di Robbiano. Un’accusa respinta da Alberto Elli (Pd), che giudica l’ordinanza «una boccata d’aria fresca e pulita che dà un senso a un impegno che nasce dalla voglia di lottare, di mettersi in gioco (anche economicamente) per ribadire che non sempre le «furbate» la fanno franca». Un procedimento “atipico”, che lo stesso assessore all’Urbanistica Ettore Trezzi ha detto di aver proposto alla giunta «per cercare di portare beneficio alla città soprattutto per quanto riguarda le opere pubbliche. Con il ricorso probabilmente si voleva far saltare il patto di stabilità. Come amministrazione abbiamo cercato di fare di necessità virtù nell’interesse collettivo». Motivazione per Emilio Nespoli, della Lista Riva ,non valida: «Il Tar, ha confermato quell’illegittimità che in questa sede avevamo, invano, pubblicamente denunciato. Le difficoltà di un Comune nel recuperare risorse non deve portare la Pubblica amministrazione a violare la legge adottando dei provvedimenti palesemente illegittimi». Stoccata finale del sindaco Gian Paolo Riva: «Le affermazioni dell’opposizione sono sconcertanti. Qualcuno dovrà spiegare alla Lamplast perchè da Carate a Veduggio è l’unica realtà sul Lambro non riconosciuta dal Pgt».
Federica Vernò