Giussano, al Tar i simbolidi “Lista Riva” e “Viva Giussano”

Giussano, al Tar i simbolidi “Lista Riva” e “Viva Giussano”

Giussano – Tutelare la volontà dell’elettore. E’ questo il senso dei due ricorsi presentati al Tar dal Popolo della libertà nei confronti delle liste “Viva Giussano” e “Lista Riva – Giussano la nostra città”, che sostengono entrambe il candidato sindaco Leonardo Pellegrino. Obiettivo dell’atto (senza sospensiva) è l’annullamento del verbale di deliberazione con il quale la terza Sottocommissione elettorale circondariale di Monza (sede di Desio) ha approvato i due contrassegni.

"Viva Giussano uguale a Forza Italia"
– Al momento della presentazione della lista, venne ricusato il simbolo “Forza Giussano” con scritta nella bandiera a due colori con il rosso nella parte superiore e sotto il verde. Per questo “Forza Giussano” divenne “Viva Giussano” con bandiera a due colori ma con il verde sopra e il rosso sotto. «Non sembra sufficiente – spiega Romeo Mesiano del Pdl, citando il ricorso – la sostituzione della parola “Forza” con “Viva” dal momento che l’effetto complessivo induce inevitabilmente l’elettore a pensare che la lista sia ricollegata all’ex partito di Forza Italia confluito del opolo delle libertà. I responsabii nazionali, regionali e provinciali non ne hanno autorizzato l’utilizzo. Il nostro intento è esclusivamente quello di garantire una corretta informazione durante la campagna elettorale affinchè il cittadino sia messo nelle condizioni di poter esprimere il proprio voto senza che vi siano fattori e artifici che inducano alla confusione nella scelta della lista cui attribuire la propria preferenza».

"Lista Riva fuorviante"
– La stessa filosofia è alla base dell’altro ricorso contro la “Lista Riva”. In questo caso a essere giudicata «fuorviante oltre che illogica dal momento che il sindaco uscente Franco Riva, cui si richiama la lista, non è più candidato» è proprio il riferimento al nome del sindaco uscente per la lista che sostiene Leonardo Pellegrino. «L’indicazione del cognome Riva sul contrassegno – spiega Mesiano – aveva allora il chiaro e legittimo scopo di ricordare all’elettore che il segno apposto sul simbolo avrebbe contribuire a sostenere la candidatura di Franco Riva. E’ palese che l’elettore meno esperto, alle prossime elezioni, possa essere facilmente indotto a ritenere che la “Lista Riva” sia una delle liste in appoggio al candidato Gian Paolo Riva, mentre è in assoluta contrapposizione dal momento che sostiene un candidato diverso. La modificazione del nome della lista rispetto al 2004, da “Riva sindaco” a “Lista Riva”, rappresenta un ulteriore accorgimento per aumentare la confusione fra i meno esperti».

Le conseguenze sul voto – L’atto è stato presentato senza sospensiva «per non impedire a alcuno di concorrere e perché non vogliamo strumentalizzare la vicenda», aggiunge Mesiano. Certo è che in caso di vittoria della coalizione di Pellegrino («periodo ipotetico dell’irrealtà», per il Pdl) il ricorso potrebbe avere un effetto diverso, probabilmente non di annullamento dell’esito elettorale ma più certamente di una diversa attribuzione dei voti dubbi.

Citterio e Mandruzzato ribattono alle accuse
– Nessuna volontà di confondere l’elettore per il responsabile della propaganda elettorale della civica al centro della polemica, Angelo Citterio: «Non vogliamo creare confusione – queste le sue parole –. Il nostro simbolo c’è da dieci anni, vogliamo dare un segnale di continuità e la “Lista Riva” è la continuità. Nella lista del Pdl non vedo nessun candidato che si chiama Berlusconi, eppure appare nel simbolo». Concorde il capolista di “Viva Giussano” Fabio Mandruzzato: «Il tricolore non è proprietà privata. Il nostro simbolo raffigura una bandiera che sventola con una scritta al centro e altre parole. Mi chiedo come possa essere evocativo di un partito e di un simbolo, che, come dicono quelli del Pdl, non esistono più. Noi non vogliamo ingannare i cittadini: abbiamo spiegato in consiglio comunale la nostra scelta. Mi pare una posizione molto chiara, la nostra. E comunque, fino a prova contraria, in consiglio comunale ci sono ancora due rappresentanti eletti per Forza Italia, di cui uno sono io».
Federica Vernò