Fontana di Pomodoro da salvareMonza si mobilita per la scultura

Fontana di Pomodoro da salvareMonza si mobilita per la scultura

Monza – «Salviamo la fontana di Giò Pomdoro». Questo l’appello lanciato dai residenti di Parco 80 che hanno autorizzato le iniziative promosse dalla commissione Cultura della circoscrizione nell’area della piazza che si svolgeranno da venerdì 18 a domenica 20. La fontana è ormai a secco da anni e i ragazzi si siedono sulla scultura e lasciano ovunque sporcizia. I commercianti della piazza, esasperati sono concordi nel voler valorizzare la scultura e segnalarla tra i monumenti monzesi. La kermesse musicale e culturale in cantiere ha tra le finalità l’intenzione di rivalutare quest’area della città, come spiega Alberto Tripodi, coordinatore della commissione: «Siamo al lavoro per questa manifestazione per portare nomi illustri che possano essere relatori in un convegno su Giò Pomodoro. Vorremmo rivalutare la piazza nell’ottica di migliorare il turismo monzese perché a oggi non è molto valorizzata. Non solo: con questa iniziativa cerchiamo di rispondere alle richieste dei commercianti e degli abitanti della zona».

Purtroppo la piazza rischia di diventare una pattumiera a cielo aperto, negli anni la scultura è stata imbrattata dai writers, fenomeno di vandalismo che negli ultimi tempi non si è più verificato. I commercianti continuano a spendere per la manutenzione perché i tubi vengono sistematicamente ostruiti dai rifiuti. La grande fontana-scultura realizzata da Giò Pomodoro nel 1985 per la piazza di Parco 80, rappresenta il ciclo della vita dal sole, allo scorrere del tempo (i dodici gradini centrali per il passaggio dell’acqua) fino all’albero della vita ed è un vero peccato vederla costantemente “a secco”. La piazza è di proprietà del condominio di Parco 80 e dei commercianti della piazza. Sono loro che continuano a spendere per la manutenzione senza avere nessun contributo dal Comune, anche per questo preferiscono che resti senz’acqua.

Negli ultimi tempi la scultura è diventata una “seduta” per i giovani del quartiere che, senza nessun rispetto per l’opera, utilizzano la struttura come luogo di ritrovo, spazio in cui potersi sedere, chiacchierare come fosse una panchina realizzata per questa finalità. La circoscrizione, i commercianti e i residenti si augurano che questi tre giorni di festa siano anche l’occasione per far riflettere i giovani sull’unicità di questa scultura e per questo imparino a rispettarla. Tra i commercianti c’è anche qualcuno che ha proposto di realizzare una targa da affiggere nel giorno della manifestazione.
Alessandra Sala
Rosella Redaelli