Firmo, Provincia, distretto hi-tech«E’ Milano che non ha pagato»

Firmo, Provincia, distretto hi-tech«E’ Milano che non ha pagato»

Vimercate – Nessuna volontà di affossare il distretto hi-tech, ma una trasparente operazione di presa in carico dell’eredità, anche economica, di Palazzo Isimbardi. Nella convinzione che se il distretto avrà gambe per camminare, la Provincia di Monza e Brianza troverà risorse da destinargli. Dal 2011. Dopo la polemica aperta dal consigliere Pd, Vittorio Arrigoni, sulla mancanza di fondi per il polo tecnologico nel bilancio provinciale del 2010, a replicare è Moreno Firmo, vicesindaco di Arcore, membro in quota Pdl nel cda del distretto per i Comuni del Vimercatese. A sostegno della linea di ‘sospensione’ adottata dal presidente Dario Allevi, “condivisa dagli altri soci fondatori” ha specificato Maurizio Stucchi, presidente dell’associazione dei Comuni del distretto, “è un anno che servirà per vedere l’andamento dei conti e per programmare il 2011, anche sul fronte degli investimenti”.

Firmo, sul piatto rimane comunque il blocco dei finanziamenti provinciali.
“Guardi, se volessi anch’io buttarla in politica, direi che la prima a non finanziare il distretto è stata la Provincia di Milano che, dopo la prima tranche di 750mila euro, per il 2009 avrebbe dovuto versare altri 600mila euro che non si sono visti”.
Sarebbe toccato alla Provincia di Monza?
“No. Come si poteva pensare che la Provincia di Monza, operativa dall’estate, con a malapena i soldi per pagare i dipendenti, potesse sostenere questo sforzo economico? E poi l’assunzione in carico di una realtà di questo tipo, voluta da Palazzo Isimbardi e dall’allora assessore Bruno Casati e fatta partire tra mille difficoltà e su basi incerte, richiedeva quantomeno una pausa e una verifica”.
A che scopo?
“Abbiamo un concetto, molto radicato nel centrodestra, di cura particolare quando si tratta dei soldi pubblici. Alla fine del 2010 scadrà il primo biennio di vita del distretto hi-tech e si capirà la sua reale funzione. Chiaro è che non può funzionare come postificio e che i fondi non possono servire per pagare stipendi”.