Ex Novuspharma: "Salviamoil centro di ricerca oncologica"

Ex Novuspharma: "Salviamoil centro di ricerca oncologica"

Monza – Un appello dei lavoratori per salvare un centro di ricerca d’eccellenza in ambito oncologico. A febbraio l’azienda biofarmaceutica americana Cell Therapeutics, Inc. (CTI) ha deciso di dismettere la propria sede secondaria di Bresso, sito d’eccellenza scientifica per la ricerca preclinica di farmaci antitumorali. Il gruppo di ricerca di Bresso, ex Boehringer Mannheim, ex Novuspharma (la sede era a Monza e molti dei dipendenti sono monzesi e brianzoli) e infine Cell Therapeutics Europe (CTE), è costituito da un team di 55 persone con oltre 20 anni di esperienza in ricerca oncologica, e vanta successi che solitamente sono appannaggio di gruppi ben più grandi.

Tra questi, lo sviluppo di una molecola (pixantrone) che CTI portera’ sul mercato l’anno prossimo (CTI ha dichiarato a CONSOB che il farmaco genererà vendite potenziali per un miliardo di dollari) e la scoperta di un’altra molecola (inibitore del proteasoma) che è entrata in fase di sviluppo clinico. Di fronte alla decisione di chiudere il centro, i dipendenti stanno cercando di dar vita ad un progetto imprenditoriale innovativo nel panorama scientifico italiano creando Ricerca Italia, una società che potrebbe divenire l’anello di congiunzione tra la ricerca di base, le Università, gli istituti di ricerca pubblici e lo sviluppo farmaceutico industriale.

"Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi -dicono i dipendenti- ha dichiarato che L’Italia uscirà prima dalla crisi perchè ha le eccellenze imprenditoriali e scientifiche per farcela. In Ricerca Italia c’è l’imprenditorialità’ e l’eccellenza scientifica: permetterle di nascere è una grande occasione per mettere in pratica queste dichiarazioni e dimostrare che, oltre alle parole, c’e’ vera volontà di far crescere la ricerca. Con questo appello chiediamo che enti istituzionali, investitori privati o banche credano in noi e nel nostro progetto e che, soprattutto, dimostrino concretamente il coraggio d’investire in ricerca oncologica. Ci siamo già rivolti al comune di Bresso, alla provincia di Milano ed alla Regione Lombardia: chiediamo in particolare alla Regione e al Presidente Formigoni, che si è dimostrato sensibile a vicende analoghe aiutando il centro di ricerca oncologica di Nerviano, di manifestare la medesima fiducia anche in Ricerca Italia, impedendo cosi la chiusura del centro di Bresso".

Si tratta di una corsa contro il tempo: l’azienda CTI ha già collocato i 55 lavoratori in cassa integrazione straordinaria, preludio alla mobilità, ed inizierà da subito le procedure di smantellamento del sito di Bresso. Tra pochi giorni il progetto rischia di naufragare: per questo i lavoratori hanno deciso di lanciare un appello. Chiunque volesse esprimere la propria solidarietà potrà farlo firmando la petizione on-line al seguente indirizzo: www.firmiamo.it/ricerca