Edilizia, mobili, tessile: questii settori più colpiti dalla crisi

Monza – Edilizia,mobili,tessuti e filati: sono questi i settori più colpiti dalla crisi e anche i comparti delle aziende che, più delle altre, varcano la soglia del Tribunale per avviarsi a un fallimento o a un concordato.Purtroppo, infatti, i deboli ma comunque incoraggianti segnali di ripresa di cui parlano gli operatori economici non trovano riscontro nelle aule del Palazzo di giustizia, dove prima di sentire i benefici effetti della «ripresina» tanto sbandierata in queste settimane bisognerà probabilmente aspettare ancora parecchio.

A giudicare dal numero e dalla velocità con la quale arrivano nuovi fascicoli, la crisi è ancora nel suo pieno vigore,almeno,appunto, per quanto riguarda i suoi effetti giudiziari.L’edilizia sconta la diminuzione delle compravendite di case (dovuta anche alla diminuita disponibilità delle banche a sostenere queste operazioni),l’arredamento,vendita o produzione che sia, paga la concorrenza del Far East, delle aziende orientali che praticano prezzi stracciati, che spesso e volentieri costituiscono, per una parte delle nostre piccole imprese,un rivale commerciale difficile da battere. Un discorso che vale, infine, per il tessile,sempre in affanno, per gli stessi motivi di fronte alla concorrenza cinese, tanto che l’unica strada praticabile può diventare, appunto, quella che porta direttamente alla sezione fallimenti del Tribunale.