Doping, Biondo all’esame Coni:«Combatto, spero in uno sconto»

Doping, Biondo all’esame Coni:«Combatto, spero in uno sconto»

Concorezzo – «Io non mi arrendo. Mi batterò fino alla fine per riprendermi la mia serenità ». Se c’è da pedalare Maurizio Biondo non è uno che si tira indietro. La salita che lo aspetta il 25 gennaio prossimo nell’aula del Tribunale nazionale antidoping del Coni, dove il ciclista di Concorezzo è chiamato a rispondere dell’accusa di aver gonfiato le sue doti sportive con sostanze dopanti, non gli fa paura: «Io continuo per la mia strada – dice con convinzione – E presto tornerò a correre in bicicletta». Biondo, 28 anni, ex tesserato con la società Team Ceramica Flaminia- Bossini docce, ha appreso la notizia della sua squalifica per due anni emessa dal Tribunale antidoping del Coni intorno alla metà dello scorso novembre. Un verdetto arrivato come un macigno sulle spalle del giovane campione. Il 7 ottobre scorso il ciclista si era sottoposto alle controanalisi che lui stesso aveva chiesto (e pagato) per cercare di ribaltare i risultati positivi delle prime analisi, effettuate a sorpresa il 12 agosto scorso nella sua abitazione, durante un controllo a sorpresa “out of competition”, cioè fuori dalle competizioni. Gli esiti dei test di laboratorio, compiuti a Losanna, sarebbero dovuti arrivare entro tre giorni. E invece i giorni sono diventati settimane.

E il risultato è stato lo stesso: sia nel sangue sia nelle urine, sono state trovate tracce di eritropoietina ricombinante. In una parola, “Epo”. «E’ un fatto abbastanza strano – commenta lo stesso Biondo – A tutt’oggi non mi sono spiegato quel ritardo nei risultati: da quanto mi ha riferito il mio avvocato, ci sarebbero stati degli esiti “dubbi” all’inizio. Poi è arrivata purtroppo la conferma ai primi esami. Una conferma che mi ha sorpreso, ma che accetto. Ora il mio desiderio è solo quello di andare avanti».

Biondo è fuori dai giochi dallo scorso settembre, quando dopo la prima notizia della sua positività al doping, il Team Flaminia Bossini aveva deciso di sospenderlo in attesa che il Coni facesse chiarezza. Un colpo che al ciclista concorezzese costò anche la partecipazione ai Mondiali di Mendrisio, dove il nome di Maurizio Biondo sembrava già certo nella lista dei convocati. Da allora il campione concorezzese non ha mai smesso di allenarsi. E ha anche trovato un lavoro, in una palestra del Vimercatese. «Faccio il personal trainer – spiega il ciclista – È un modo per tenermi allenato e contemporaneamente mettermi in gioco. Ovviamente la mia specialità è lo spinning».

La convocazione davanti al Tribunale del Coni non lo spaventa. «Spero di riuscire ad ottenere uno “sconto” del periodo di squalifica – anticipa lo sportivo – Non ho aggravanti di recidive e quindi credo di avere motivi per fiducioso: entro l’agosto del prossimo anno vorrei tornare in pista. Per gareggiare e, possibilmente, vincere».
Erika Camasso