Disastro nel Lambro: «L’aziendanon doveva avere tutto quel gasolio»

Provincia e Regione puntano il dito: secondo quanto dichiarato dalla stessa impresa e verificato dal ministero nella Lombarda Petroli non doveva esserci tutto quel combustibile. Il gasolio sarebbe fuoriuscito anche da una terza cisterna. Ora si cerca di arginare la macchia per non farla arrivare al Po. Danni ingenti per l'ambiente ma anche per il depuratore
Disastro nel Lambro: «L’aziendanon doveva avere tutto quel gasolio»

Monza e Villasanta – La Lombarda Petroli non doveva avere nelle cisterne tutto quel gasolio. A dirlo sono Provincia e Regione. Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza e Brianza e Massimo Ponzoni, assessore del Pirellone lo hanno chiarito poco fa nella sede del depuratore di San Rocco a Monza: secondo l’autodichiarazione presentata dall’azienda all’inizio del 2009 e una verifica del ministero dell’Ambiente le cisterne maledette non dovevano contenere tutto quel gasolio. Il flusso della macchia di idrocarburi al depuratore intanto sta cessando anche se ora l’attenzione è rivolta pure al resto del fiume per cercare di impedire che la macchia si sposti a sud andando ad inquinare le acque del Po. I tecnici stanno facendo confluire l’acqua inquinata verso una vasca del depuratore monzese, con l’intento di circoscriverla per poi far asciugare la vasca in questione e trasportare ciò che rimane in una discarica autorizzata per accogliere gli oli esausti. Il gasolio dovrebbe essere fuoriuscito da tre cisterne, due da 2500 metri cubi, una delle quali piena, e una più piccola. Secondo le autorità andrà valutato anche lo stato della falda acquifera. Confermati oltre ai danni ambientali, anche i danni all’impianto di depurazione, che non poteva filtrare una quantità simile di gasolio. Allertate le altre province in cui passa il Lambro, in particolare Lodi e Piacenza. Tutti gli enti preposti alla salvaguardia del fiume sono allertati per un periodo di 48-72 ore.
Luca Scarpetta