Dipinti di Stradella al Diocesano

Dipinti di Stradella al Diocesano

Monza – Ancora dieci giorni di tempo per visitare la personale di Luigi Stradella in corso al Museo Diocesano di Milano, nell’ambito della manifestazione “Mudi contemporanea”. Inaugurata infatti a inizio marzo, l’esposizione curata da Paolo Biscottini chiuderà i battenti domenica 11 aprile: si tratta di una piccola selezione di lavori dell’artista monzese (classe 1929), tra cui “Paesaggio con farfalla e grattacielo”, un olio su tela del 2001, donato dallo stesso Stradella alla collezione del Museo .

Si tratta di un’esposizione che riesce a dare un assaggio, comunque intenso, della pittura di Stradella: l’artista come visionario che riesce a cogliere e a imprimere sulla tela segni grafici, pennellate, colori come fossero sottili allucinazioni. E’ una pittura che rifugge la categorizzazione entro correnti più o meno note. Quella di Stradella è infatti una pittura interiore, segnata dal sentire, da sentimenti quali lo sconforto ma anche da atteggiamenti quali il movimento. Ecco quindi che sulla tela i colori si muovono quasi fossero schizofrenici, ben consapevoli comunque della propria missione di portatori di sentimenti. Un gesto pittorico carico di sensibilità, quindi, che lo spettatore non faticherà a ritrovare.

Diplomatosi all’Accademia di Brera nel 1952, allievo di Aldo Carpi, Stradella ha vissuto i suoi primi anni da pittore nell’ottica del realismo con finalità sociale, con interesse per la figura umana e la condizione esistenziale dell’uomo. Da questa prima forma di introspezione è derivato il successivo percorso di Stradella, volto sempre più all’interiorità: benché abbia abbandonato il linguaggio figurativo e la traduzione veristica della realtà, la pittura di Stradella non può essere considerata nei canoni dell’informale puro, né tantomeno gestuale ma diviene espressione suggestiva di evocazione, memoria e sentimento. Il pittore ha sviluppato e, negli anni, consolidato, una poetica assolutamente personale, tesa a percepire e interpretare tanto i palpiti emotivi quanto ogni istante di vita dell’animo. Questa intensa sensibilità non sfuggì alla critica che da subito gli dedicò ampi spazi sia a livello letterario sia a livello espositivo: molte le mostre che gli sono state dedicate dalla seconda metà degli anni 50 ad oggi.

Molte anche quelle che gli ha dedicato la città di Monza, nel contesto di gallerie sia private sia pubbliche: 1997, Galleria Montrasio d’Arte e Banca Popolare di Milano (sede di Monza) ; 1993, Musei Civici e Arengario; 1988; Studio aperto; 1982, Galleria Montrasio Arte ; 1980, Galleria Civica; 1977, Galleria Montrasio Arte; 1965, Galleria Caprotti; 1961, Biblioteca Civica; 1958, Arengario. Oggi, fino all’11 aprile, è il Museo diocesano di Milano (Corso di Porta Ticinese, 95) a dedicargli una sezione, secondo i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 18; ingresso al Museo 8 euro (4 euro ridotto); ingresso alla mostra gratuito. Info: www.museo diocesano.it e www.luigistradella.it
Elena Lampugnani