Desio, occupano una cascinae utilizzano energia «a sbafo»

Desio – Avevano trovato rifugio in una cascina abbandonata di via Per Cesano. Uno stabile disabitato, al civico 158, diventato riparo di fortuna per alcuni senzatetto. I carabinieri li hanno trovati in una delle stanze del primo piano, dove avevano creato una sorta di dormitorio clandestino, diventato un punto di riferimento soprattutto in queste notti particolarmente fredde. I materassi gettati a terra. Una situazione igienica precaria.

Nel corso del blitz effettuato lunedì sera dai militari del nucleo radiomobile di Desio, 4 immigrati sono stati arrestati. Due di loro, un tunisino di 23 anni, H.B., e un albanese di 26 anni, V.D., sono accusati di avere manomesso il contatore dell’energia elettrica. Al piano terreno dell’abitazione occupata, infatti, le forze dell’ordine hanno trovato il contatore dell’Enel penzolante da una parete e manomesso.

Da qui, i due stranieri erano riusciti ad ottenere l’energia elettrica necessaria per le loro necessità. Attaccato al contatore c’erano dei caricabatterie di cellulari, un rasoio elettrico, una lampada al neon e anche un televisore. I due immigrati, sorpresi durante il blitz, avvenuto la mattina di lunedì 3 maggio mentre erano ancora appisolati sui propri giacigli di fortuna, non hanno dato nessuna spiegazione.

Sono stati quindi portati in caserma e poi arrestati per la manomissione del contatore, che avevano trovato nel casolare. Sia l’albanese sia il tunisino, martedì, sono stati condotti davanti al giudice Simona Improta del Tribunale di Desio. L’albanese, in regola con i documenti, ha dichiarato di essere domiciliato in Sicilia e di avere un lavoro.

Stando alla dichiarazione del giovane si trovava a Desio solo da pochi giorni e non era al corrente di chi avesse manomesso il contatore dell’Enel. Diversa la situazione dell’altro straniero già interessato da un ordine di espulsione emesso dal questore. Entrambi avevano alle spalle piccoli precedenti penali. Il giudice, che ha accolto i termini della difesa, ha convalidato la custodia cautelare in carcere e rinviato il processo a mercoledì 12 maggio.

Nello stesso edificio dove sono stati arrestati l’albanese e il tunisino, i carabinieri hanno scoperto altri due immigrati, un ecuadoregno di 30 anni e un marocchino di 32 anni. L’ecuadoregno, L.S., nel corso dei controlli, è risultato clandestino e già in possesso di un foglio di espulsione dall’Italia. Il marocchino invece, J.E, aveva 6 mesi da scontare in carcere per un cumulo di pene legate a precedenti reati. Per questo è finito direttamente dietro le sbarre.
Paola Farina
Ivan Bavuso