Desio, caso: imputato condannatoE’ morto da mesi ma nessuno lo sa

Truffa delle patenti facili:due arresti a Giussano

Desio – Piccolo giallo in Tribunale a Desio, dove mercoledì scorso si è celebrato un processo, con sentenza, nei confronti di Saverio Moscato, fratello di Annunziato (quest’ultimo finito in carcere a luglio nell’ambito dell’operazione anti ‘ndrangheta Infinito perché considerato il capo della ‘ndrina desiana).

Il giudice lo ha condannato ad una multa di 600 euro per aver scaricato rifiuti senza la dovuta autorizzazione. Ma nessuno si è accorto che l’imputato è deceduto qualche mese fa, poco prima del blitz del 13 luglio dei carabinieri. Moscato, in qualità di amministratore unico di un’azienda edile, con sede a Cesano Maderno, era stato denunciato insieme ad altri due desiani, responsabili di un’altra azienda, per lo scarico illecito di rifiuti.

Gli agenti della polizia locale, infatti, nel 2006, avevano documentato la presenza di cumuli di materiale edilizio su un’area di via dei Boschi a Desio, di proprietà di Moscato. Una volta effettuate le dovute verifiche, l’uomo era stato quindi denunciato per la gestione, raccolta, trasporto e deposito di rifiuti inerti, senza autorizzazioni.

In settimana per lui è arrivata la condanna (assolti invece gli altri due desiani imputati). Nessuno però, nemmeno la difesa, era al corrente della sua morte. “Eravamo tutti all’oscuro” dice l’avvocato di Moscato Rocco Condello. “Nessuno scandalo, comunque, anche se non capita spesso di trovarsi davanti ad un caso simile. Se il giudice avesse saputo, avrebbe proceduto con l’estinzione del reato. La responsabilità penale è personale: il reato, quindi, decadrà”.
P.F.