Denunciarono Talice per violenzaSi sono dimessi dalla Lega Nord

I due giovani che hanno denunciato l'assessore provinciale alla Sicurezza hanno protocollato questa mattina le dimissioni dal gruppo e hanno anche presentato una denuncia: sostengono di aver ricevuto minacce telefoniche.
Monza, caso Talice in ConsiglioI leghisti vogliono la sostituzione

Monza/Seregno – I due consiglieri comunali di Seregno che hanno denunciato l’assessore provinciale alla Sicurezza Luca Talice per violenza sessuale hanno protocollato oggi in municipio a Seregno le loro dimissioni dal gruppo consiliare della Lega Nord, che con gli alleati del Popolo della libertà sostiene il sindaco Giacinto Mariani. È questo il primo clamoroso sviluppo della vicenda che rischia di travolgere Talice, assessore provinciale alla Sicurezza, alla protezione civile e alla polizia provinciale, nonché capogruppo del Carroccio nell’assise seregnese, che i due hanno denunciato per violenza sessuale. I due, una ragazza e un giovane uomo,
 sono approdati a questa decisione al termine della convulsa giornata di ieri, durante la quale la divulgazione della notizia della denuncia ha determinato per loro una situazione di pressione psicologica insopportabile, che sarebbe stata condita anche da minacce telefoniche. Per questo motivo, i due hanno anche presentato una nuova denuncia. La novità potrebbe mutare in maniera considerevole gli equilibri politici nel consiglio comunale di Seregno: entrambi proseguiranno come indipendenti la loro attività tra gli scranni, ma ancora non è chiaro se la presa di distanze dal Carroccio provocherà o meno anche l’addio alla maggioranza che appoggia Mariani, rieletto nella primavera di un anno fa con una trionfale percentuale del 64 per cento.
Considerati inoltre la recente rottura polemica tra il Popolo della libertà e Leo Servidio, dichiaratosi a sua volta indipendente e fin qui disposto a rinnovare la sua fiducia al primo cittadino pur rivendicando il diritto a avere mani libere su ogni delibera, i “mal di pancia” di Mariateresa Viganò, la cui posizione pare distante da quella del gruppo dello stesso Pdl (del quale pure continua a fare parte), e le fibrillazioni che da tempo attraversano la coalizione sul tema del territorio (prova è il ridimensionamento dopo la tornata elettorale del pidiellino Attilio Gavazzi, riconfermato come vicesindaco ma costretto a rinunciare alle deleghe urbanistiche che aveva invece monopolizzato nel mandato precedente, e con la bozza del piano di governo del territorio che aspetta di essere rivista e corretta), è evidente che il rumore degli scricchiolii cominci a risultare pesante e non è questo punto azzardato pensare a una fine anticipata della legislatura, ipotesi che solo prima di Natale fa non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione.
Quanto a Talice, dopo una riunione d’urgenza della giunta provinciale di ieri, sono annunciate in serata decisioni sul futuro politico dell’assessore.
P.Col.