De Andrè canta De AndrèIl concerto in Villa reale

Monza – È stato un crescendo di emozioni il concerto di De André (Cristiano) che canta De André (padre), giovedì sera in Villa reale a Monza. La partenza un po’ “lenta” con i pezzi in genovese che il popolo monzese giovedì sera (ma non solo) fa fatica a capire, o quanto meno a ricordare. Ma Cristiano racconta. Ha voglia di raccontarsi, di raccontare di sé e del padre, di quel Fabrizio nazionale che, se a noi tutti, può mancare come artista, a lui figlio, lapalissianamente, manca infinitamente di più. Cristiano assomiglia Fabrizio, nell’aspetto fisico, nel timbro vocale, a volte anche negli atteggiamenti. Le canzoni sono belle. Si sa. Cristiano è bravo. Anche questo si sa. E qualsiasi altro omaggio, seppure “perfetto” tecnicamente, svanisce di fronte all’emozione che Cristiano ha trasmesso, perché, si vede, che lui stesso prova. Ma Cristiano non è Fabrizio e insieme ai suoi bravissimi musicisti con Luciano Luisi in testa ha proposto degli arrangiamenti lontani dalla tradizione, ma rock. Di un rock, che ha dato alle canzoni di Faber una carica in più.
G.Tag.