Crisi, ma non per la cultura:imprese aumentate in Lombardia

Monza – Anche con la crisi la cultura tiene e le imprese che operano in questo settore in Lombardia registrano in un anno un +0,4%. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, ricordando che in Lombardia c’è la più alta concentrazione di imprese attive nei diversi settori della cultura: 13.538 su 70.104 (19,3% sul totale nazionale).

Dopo la Lombardia si attesta il Lazio con 9.985 imprese (14,2%), la Campania (5.564 imprese) e l’Emilia Romagna (5.527). Le imprese lombarde operano principalmente nell’editoria (7.523), nel settore cinematografico (1583) e nelle attività di restauro e creazioni artistico letterarie (3.863). La crescita più significativa si registra nella provincia di Lecco (3,4%), seguita da quella di Mantova (3,3%) e Bergamo (3%), mentre la la più alta concentrazione di imprese lombarde attive nei diversi settori della cultura si trova a Milano (7.443), che precede Brescia (1.108 imprese), Bergamo (956 imprese), Varese (841) e Monza e Brianza (753 imprese).

"In Brianza la dimensione culturale e quella produttiva sono estremamente correlate, entrambe impegnate in una costante ricerca della qualità, dell’innovazione, capace di interpretare i nostri bisogni e le nostre identità" ha commentato Dario Visconti, vicepresidente vicario della Camera di commercio di Monza e Brianza, evidenziando come "in questo modo la cultura, oltre a dare significati alla nostra realtà, diventa impresa, stimola la creazione di attività economiche, genera occupazione, ravviva il tessuto urbano, attrae flussi di investimenti e persone, diventa volano di sviluppo economico diffuso". Di imprese e cultura si parlerà in occasione del primo forum dell’Unesco per la Cultura e le Industrie Culturali, che si svolgerà dal 24 al 26 settembre 2009 presso la Villa Reale di Monza.