Convegno alluvione Valtellina,altri guai giudiziari per Ponzoni

Peculato e corruzione per la gestione dei fondi Irealp, ente regionale lombardo, in occasione del convegno per ricordare il ventennale dell'alluvione in Valtellina. Nuovi guai giudiziari per l'allora assessore regionale Massimo Ponzoni.
Ponzoni: «Ho chiarito tutto»ma la Procura lo smentisce

Monza – Peculato e corruzione per la gestione dei fondi dell¿Irealp, ente regionale lombardo (poi trasformato in Ersaf), in occasione del convegno per il ventennale dell’alluvione in Valtellina. Una tre giorni di congressi e commemorazioni, con tanto di maxi esercitazione della Protezione civile sotto gli occhi dell’allora capo dipartimento Guido Bertolaso. Quell’evento, coordinato da Massimo Ponzoni, all’epoca (2007) assessore lombardo alla protezione civile, attualmente segretario del consiglio regionale, si è trasformato oggi in un’altra grana giudiziaria per il trentottenne politico del Pdl, votato alle ultime elezioni regionali con oltre 11mila preferenze. La procura di Monza, che ha già aperto sul conto del politico brianzolo un’inchiesta per bancarotta e una per corruzione (allargatasi anche al vicepresidente della provincia di Monza Antonino Brambilla, all’ex assessore provinciale Rosario Perri e all’ex sindaco di Giussano Franco Riva), sta cercando di fare luce su uno stanziamento di 250mila euro per l’organizzazione del convegno. Fondi dell’Irealp, sulla cui gestione i sostituti procuratori Giordano Baggio e Donata Costa vogliono vederci chiaro. Le ipotesi riguardano reati di corruzione e peculato. Corruzione perché, nell¿affidare la gestione dei servizi di catering e allestimento del convegno, sarebbe stata favorita la In studios srl. Società, secondo le accuse, riferibile al seregnese Sergio Pennati, ex commercialista di Ponzoni, anche se intestata formalmente a una collaboratrice di Pennati stesso. Entrambi sospettati di corruzione assieme a un funzionario regionale. Quarantamila euro, i fondi che avrebbe ricevuto la In Studios. Trentamila, secondo gli inquirenti, quelli destinati per le riprese video di tutto l’evento, curate da Federico Romani (non indagato dalla procura), figlio trentenne del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, assessore comunale a Monza. E il resto dello stanziamento? I magistrati hanno chiesto una proroga per proseguire le indagini: Ponzoni è indagato anche per peculato perché, secondo i pm, avrebbe trattenuto per sé parte del denaro. «Ho ricevuto comunicazione del deposito di una richiesta di proroga delle indagini formulata dai pm di Monza – ha fatto sapere Ponzoni, difeso dagli avvocati Luca Ricci e Sergio Spagnolo, in una nota – l’atto non contiene alcuna contestazione nei miei confronti». Il segretario del consiglio regionale dichiara di avere «piena fiducia nell’operato della magistratura, nel rispetto dei tempi e dei termini previsti dalla legge». Pur essendosi opposto alla richiesta di proroga delle indagini (la decisione del gip Maria Rosaria Correra è prevista per settembre), il politico brianzolo ha comunque «già chiesto di essere nuovamente sentito dai pm», allo scopo di «ribadire e dimostrare la totale estraneità a qualunque fatto illecito».
f.ber./a.cr.