Conoscere e prevedere la neveLo spiegano Galbiati e Giuliacci

Conoscere e prevedere la neveLo spiegano Galbiati e Giuliacci

Villasanta – “La Neve. Cos’è e come si prevede”. Il titolo del volume pubblicato da Alpha Test la dice tutta sui contenuti, ma anche sulla professione di due dei tre autori, Flavio Galbiati e Mario Giuliacci, meteorologi di chiara fama che, insieme all’appassionato Gianluca Bertoni, hanno deciso di dedicare un libro a uno dei fenomeni meteorologici più rari e più interessanti. È il villasantese Galbiati a sostenerlo, spiegando che «essendo un fenomeno piuttosto difficile da prevedere, è una delle passioni di noi addetti ai lavori». Residente in città insieme alla moglie dal 1985, il meteorologo è uno dei volti noti del piccolo schermo, grazie al suo impiego presso il centro Epson Meteo di Cologno Monzese che si occupa di previsioni del tempo per le reti Mediaset.

«La curiosità professionale ci ha convinti a portare a termine questo progetto – ha detto – anche perchè la bibliografia sull’argomento è scarsa e gli appassionati, soprattutto quelli più agguerriti che si incontrano in internet, lo hanno segnalato». Detto fatto, in qualche mese il trio ha passato ai raggi X il fenomeno meteorologico e ha messo sulla carta tutti i segreti che circondano il fiocco di neve. Il risultato è innanzitutto un libro divulgativo che spiega come nasce il fiocco all’interno della nuvola, come si trasforma, ma anche come e perchè si generano le valanghe. Nelle pagine scritte dal villasantese e dai suoi due colleghi però c’è qualcosa di più, c’è un vademecum per meteorologi dilettanti che svela tutti i trucchi del mestiere per imparare a prevedere la nevicata.

Una manna dal cielo per gli appassionati che sul web trascorrono ore tra mappe meteorologiche cimentandosi con le previsioni del tempo. Chissà allora che qualche dilettante, dopo un’attenta lettura, non riesca a spiegare perchè questo inverno sembri non finire mai e la neve imbianchi i campi, a un paio di settimane dalla primavera. Nell’attesa, ci ha pensato Galbiati a confermare le rigide temperature di quest’anno ma anche a sfatare qualche mito. «Le temperature di questo inverno – ha detto – sono effettivamente uno o due gradi inferiori alla media del trentennio tra il 1970 e il 2000, ma va anche detto che non ci sono state grandi gelate notturne. Le temperature nelle ore diurne sono basse e quelle sono in sostanza le ore che noi viviamo di più». Ma quanto è lontana la primavera? «Dopo i miglioramenti del fine settimana – ha promesso Galbiati cogliendo l’occasione per calarsi nel ruolo – da lunedì o martedì le temperature torneranno in linea con la stagione, intorno ai 13-15 gradi».
Valeria Pinoia