Condominio in guerra col baccanoMonza, porta chiusa con il mastice

Monza – Una serratura manomessa, probabilmente per sabotare le attività della circoscrizione Due. Domenica mattina un gruppo di cittadini che aveva prenotato la sala interrata del condominio di via Cimabue, 6 che la circoscrizione (è confinante con la sede della Due) mette a disposizione per le attività didattico-ricreative, non ha potuto entrare a causa del mastice messo nella serratura che bloccava la chiave. «Mi hanno chiamato domenica mattina per dirmi che non si riusciva ad entrare nella sala in quanto era stato messo del mastice nella serratura – racconta il presidente della circoscrizione Due, Candido Maini – io non so chi possa essere stato ma non nascondo il sospetto che possano essere stati i condomini del palazzo adiacente alla nostra sede, per boicottare le nostre iniziative». I condomini del palazzo di via Cimabue, infatti, si sono più volte lamentati in questi mesi per i rumori prodotti dalle iniziative musicali (ma non solo) organizzate dalla circoscrizione che, a loro dire, causano rumori oltre il consentito.

«Un conto è protestare e un conto è sabotare le attività in questo modo» continua Candido Maini. Il presidente della circoscrizione ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri. I residenti del condominio, intanto, continuano a protestare per le attività che si svolgono nella sala interrata messa a disposizione dalla circoscrizione (e che è parte integrante dello stabile di via Cimabue, 6): «Le attività di svago, intrattenimento nei locali si sono intensificate e la frequenza è passata dalle dichiarate due volte a settimana a quasi tutti i giorni, pomeriggio e sera, creando una situazione ormai insostenibile – dichiara Lucrezio, residente di via Cimabue -. Ultimo, solo in ordine cronologico, il pomeriggio di sabato 12 giugno, in cui i locali sono stati utilizzati presumibilmente da una comunità di persone di colore che con canti e riti etnici hanno reso impossibile la permanenza nelle abitazioni del condominio».

Maini ha gli elementi per affermare che le attività si svolgono nel pieno rispetto di tutte le normative sul rumore: «L’Arpa ha riscontrato che tutti i valori sull’emissione di rumori sono nei limiti». I residenti non mollano: «La farsa dei rilievi per l’Arpa dice che non si tratta di superamento dei limiti di intensità acustica, ma il disturbo persiste pertanto ci rivolgeremo a tutti gli enti e organi che sono stati coinvolti e verificherò cosa è stato fatto in merito alle segnalazioni non esludendo querele e denunce».
Andrea Trentini