Condanna a sei anni per sequestroChiusa la vicenda di Concorezzo

Concorezzo – Sequestro di persona, e tentativo di induzione alla prostituzione. Queste le accuse costate la condanna a sei anni nei confronti di Adrin Marian Hoban, 39 anni, cittadino rumeno arrestato due anni fa tra Concorezzo e Monza per aver rapito un’ex amante, e aver provato a convincerla a tornare sulla strada. Pena tutto sommato mite, rispetto a quella che lo straniero rischiava, nel caso fosse stata confermata l’imputazione iniziale di sequestro di persona finalizzato allo sfruttamento della prostituzione. Il collegio giudicante ha riformulato dunque le accuse nei confronti di Hoban, assistito dall’avvocato Gino Colombo, contestato il sequestro “semplice” e l’articolo della legge Merlin. Parte offesa nel processo una giovane di appena 23 anni.

La donna si era lasciata la vita di strada alle spalle già da qualche tempo, dopo un passato burrascoso che l’aveva trascinata nel giro della prostituzione nei locali della zona. Immigrata in regola, stava frequentando con profitto un corso di tedesco per integrarsi meglio nel suo nuovo paese. Un riscatto avvenuto anche grazie all’incontro di un uomo svizzero, diventato il suo compagno. Ma le ombre del passato si sono ripresentate sotto le spoglie di Hoban, suo ex amante, e “protettore”. Secondo quest’ultimo, la rumena era sua “proprietà” e per questo, con le buone o le cattive, doveva seguirla in Italia. La giovane era stata avvicinata dal suo ex aguzzino proprio all’uscita della scuola di tedesco.

In macchina, i due avevano varcato il confine, e si erano diretti in Brianza, dove probabilmente l’uomo aveva qualche conoscenza. Passata la notte, la rumena era riuscita ad approfittare di un attimo di distrazione dell’uomo, che era caduto in un sonno profondo. Era uscita di corsa, dopo aver preso passaporto e telefono cellulare. Si era ritrovata in strada; aveva preso il cellulare e aveva immediatamente chiamato il suo fidanzato, che aveva girato la comunicazione alle autorità. Era dunque scattato l’allarme; gli uomini del commissariato di polizia avevano cominciato le ricerche. La donna era stata rintracciata in via D’Azeglio di Concorezzo, e portata al sicuro a bordo di una volante.
Nel frattempo, il rumeno aveva cominciato a tempestare di sms il telefono della giovane. L’immigrata aveva dato un appuntamento al suo rapitore, davanti allo stadio di Monza, dove ad aspettarlo si erano presentati gli agenti. Alla vista delle divise, il rumeno aveva abbozzato una fuga, conclusasi dopo pochi metri.
f. ber.