Concorezzo, la mensa tiene bancoSpunta l’ipotesi della schiscetta

Concorezzo – “L’amministrazione non torna indietro. E il tempo ci darà ragione: entro il mese di giugno sono pronto a scommettere che saranno tante le famiglie che si metteranno in regola con i pagamenti delle mense scolastiche”. Il sindaco Riccardo Borgonovo difende la decisione della giunta di vietare i centri estivi comunali ai figli dei “morosi” delle mense scolastiche. Dopo le lettere di ingiunzione di pagamento, spedite lo scorso mese di febbraio dal Comune, il debito (accumulato in qualche caso dal 2002), è sceso da 55 a 43 mila euro.
“Una cifra inaccettabile per un’amministrazione piccola come la nostra – commenta il primo cittadino – Ancora più intollerabile se si pensa che le famiglie con problemi economici possono godere dell’esenzione e di tutti gli aiuti possibili dal Comune”.

Mentre Antonio Lissoni, ex sindaco ora a capo della lista d’opposizione del centrosinistra, invita la giunta “a fare un passo indietro per non far ricadere sui figli le colpe dei genitori”, in oratorio don Stefano Buttinoni si dà da fare per trovare un “paracadute” per i ragazzi che, ad oggi, rimarrebbero esclusi dai centri ricreativi perché non in regola con i pagamenti delle mense. Un paracadute che si aprirebbe solo nel caso in cui a gestire la mensa di mezzogiorno ci pensasse direttamente l’oratorio, visto che altrimenti sarebbe la stessa azienda che ha l’appalto con il Comune per la mensa (la Vivenda) a fornire i pasti. E si tornerebbe punto e a capo.

“Nei prossimi giorni ci verrà data una risposta ufficiale – anticipa il primo cittadino – Se l’oratorio non dovesse preparare il pranzo, però, i figli dei morosi dovranno restare fuori anche dall’oratorio, a meno di non portarsi la classica schiscetta da casa”. Intanto Borgonovo invita le famiglie in difficoltà a farsi avanti. “Se qualcuno in questo anno ha avuto dei problemi non aspetti di ricevere la lettera d’ingiunzione tra due anni – dice – Venga in Comune. Si aprirà un dialogo. La mia porta è sempre aperta. Per tutti”.
Erika Camasso