Concorezzo, Centrosinistra duro:«Arriva la stangata sulle famiglie»

Concorezzo – «Ora ho capito perché la giunta Borgonovo faceva i drammi sul bilancio: voleva preparare il terreno alla stangata delle tariffe comunali. Tanto tuonò che piovve». Dopo l’adeguamento delle tariffe deliberato dalla giunta la scorsa settimana, Antonio Lissoni, ex sindaco ora capogruppo della lista d’opposizione “Il centrosinistra”, scende sul piede di guerra. Oggetto del contendere sono proprio gli aumenti che, secondo il leader della minoranza, sono più alti del 10 per cento dichiarato dall’amministrazione.
«Dei rincari decisi dal centrodestra – spiega Lissoni – solo la tassa sui rifiuti si attesta intorno a quella percentuale. Il resto incide molto in misura maggiore».

Esempio? «Tutte le tariffe che riguardano i servizi scolastici vanno dal 15 al 50 per cento in più – assicura l’ex primo cittadino – La mensa scolastica passa da 3,5 a 4,2 euro, con un aumento medio annuo che si aggira intorno ai 100-120 euro per figlio. Lo stesso vale per il pre e post scuola che costerà ai genitori 5 euro al mese in più. Poi ci sono i centri estivi: chi iscrive al servizio un figlio alle medie dovrà sborsare 20 euro, mentre per le materne la maggiorazione è di 50 euro». Secondo il capogruppo del centrosinistra gli adeguamenti delle tariffe peseranno non poco sulle tasche delle famiglie concorezzesi.

«Sarebbe disonesto non ammettere che le amministrazioni comunali vivono un momento difficile per la gestione dei loro bilanci – precisa Lissoni – ma, a nostro parere, bisognava attuare una politica diversa. Questi rincari andranno infatti a gravare sui bilanci delle famiglie medie, vale a dire il ceto più colpito dalla crisi che ha ormai avvicinato molti cittadini con una fascia di reddito cosiddetta normale alla soglia più bassa». Gli aumenti riguarderanno anche i pasti a domicilio e i servizi cimiteriali. «Un anziano che usufruisce dei pasti a domicilio dovrà pagare un euro e mezzo in più ad ogni consegna – commenta ancora Lissoni – Significa 250 euro in più all’anno».

Nei prossimi giorni il leader del centrosinistra presenterà una serie di interrogazioni comunali sull’argomento. «Da Roma sento parlare della necessità di ridurre le tasse degli italiani – aggiunge l’ex sindaco – ma il Governo lascia che gli amministratori aumentino il costo della vita a livello locale. E’ inutile ridurre di qualche punto l’Irpef se poi, per mandare i figli a scuola o occuparsi dei parenti anziani, le famiglie devono mettere mano al portafogli».
Erika Camasso