Chirurgia vascolare a VimercateUna squadra per le emergenze

Chirurgia vascolare a VimercateUna squadra per le emergenze

Vimercate – Dal primo gennaio è divenuta autonoma ed è parte integrante del dipartimento di area chirurgica del presidio cittadino. Se il passato recente dell’Unità operativa di chirurgia vascolare, diretta da Dalmazio Frigerio, mostra un crescente livello di efficienza e di risposta alle richieste, il prossimo futuro al nuovo ospedale sarà sotto il segno del potenziamento dell’equipe e della strumentazione.

“Nella nostra azienda ospedaliera prima esistevano validi professionisti impegnati a titolo individuale sulla chirurgia vascolare. Poiché le patologie che attengono a questo settore richiedono spesso un intervento in urgenza, che richiede un’altissima capacità di risposta in termini organizzativi, dunque un’équipe stabile, strumenti adeguati e risposta mirata e risolutiva, abbiamo deciso di riconoscere l’unità chirurgica vascolare come unità dipartimentale e lo abbiamo fatto qui a Vimercate”, ha spiegato Giovanni Materia, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate nel corso della conferenza stampa di mercoledì.

“Spesso si associa al nostro operato la sola patologia venosa, ma l’ambito di azione in realtà è molto più vasto –ha detto Frigerio- Le patologie che trattiamo non sono soltanto quelle che riguardano il sangue ‘di ritorno’ ma anche i vasi che trasportano sangue pompato dal cuore”. Dunque, accanto alle più tradizionali patologie venose, in particolare le safenectomie, che l’anno scorso sono state 92 su 348 interventi complessivi eseguiti, compaiono la stenosi dell’arteria carotide, l’aneurisma dell’aorta addominale, gli aneurismi delle arterie degli arti inferiori e superiori, l’arteriopatia ostruttiva del distretto aorto-iliaco e l’arteriopatia del distretto femoro-popliteo.

“Accanto alla tecnica chirurgica tradizionale ‘open’, quella che prevede il taglio e in genere le dimissioni del paziente in terza giornata, si è imposta la tecnica mini-invasiva della chirurgia endovascolare che utilizza supporti protesici e stent e che, in assenza di particolari controindicazioni, prevede le dimissioni in prima giornata”, ha aggiunto Frigerio. Un dato tra gli altri: su 62 aneurismi eseguiti nel 2009, 15 sono stati operati in urgenza, “situazione estremamente pericolosa perché nel 90 percento dei casi mortale –ha proseguito il medico- Oggi come oggi non è però tollerabile che patologie come l’aneurisma dell’aorta non vengano diagnosticate per tempo e operate in modo programmato”. La soluzione? Lo screening di prevenzione. In questa direzione si muovono le tremila prestazioni ambulatoriali annue fornite dallo stesso presidio cittadino.
Anna Prada