Certificati malattia on line:medici sul piede di guerra

Monza – Medici di Monza e Brianza in agitazione per l’informatizzazione dei certificati di malattia. Dal prossimo 3 luglio, infatti, sarà avviata una piccola rivoluzione che cambierà le abitudini di medici, aziende e dipendenti e che, se da un lato permetterà una comunicazione in tempo reale dei certificati di malattia, dall’altro secondo l’Inps ottimizzerà i controlli delle assenze. I medici, dunque, non dovranno più compilare il certificato di malattia «rosso», ma si dovranno collegare al sito dell’Inps e inserire tutti i dati relativi al lavoratore, alla diagnosi e alla prognosi, quindi invieranno telematicamente il certificato di malattia all’Inps.

A quel punto sarà necessario attendere la ricevuta d’invio che consentirà al medico di stampare il certificato di malattia cartaceo da consegnare al dipendente e l’attestato di malattia, sempre cartaceo e privo dell’indicazione della diagnosi, che il lavoratore dovrà consegnare in azienda. In questo modo il lavoratore, esentato dall’inviare la certificazione all’Inps, sarà sgravato di un passaggio burocratico, in quanto l’Inps acquisisce direttamente dal sistema informatico tutti i dati necessari relativi alla malattia e al suo eventuale controllo, ma rimane obbligato entro due giorni dal relativo rilascio a recapitare o a trasmettere, con una raccomandata con avviso di ricevimento, l’attestazione della malattia rilasciata dal medico curante al datore di lavoro.

Ma le novità non sono state gradite dall’Ordine dei Medici di Monza e Brianza, che conta 3.600 iscritti di cui circa 300 odontoiatri. Tra i medici è montata subito la polemica, alcuni sarebbero addirittura pronti alla disobbedienza alle nuove regole e a proseguire con i procedimenti tradizionali. Almeno se non dovessero essere concesse proroghe o se non migliorasse il collegamento al sito dell’Inps. «Non siamo contro l’informatizzazione – ha precisato il presidente Vito Sileo – il fatto è che ci sono ospedali, guardie mediche e ambulatori che non sono attrezzati: si tratta di un grosso problema organizzativo. In più nelle ore di punta, tra le 16 e le 17, ci vuole molto tempo prima di riuscire a collegarsi al sito dell’Inps: ho effettuato personalmente una prova, ci ho impiegato mezzora».

Secondo i medici, insomma, si tratta di un appesantimento burocratico: «Non riusciamo più a starci dietro – ha proseguito Sileo – è più il tempo che passiamo in mezzo a pratiche burocratiche rispetto a quello che dedichiamo ai nostri pazienti. Oltretutto spesso si tratta di lavoro in più non previsto dalla nostra convenzione». Per questi motivi i medici, attraverso la propria Federazione, chiederanno una proroga della scadenza, in modo da avere il tempo di attrezzarsi: «La Federazione si è già mossa in questo senso – ha concluso Sileo – Il web debba farci guadagnare tempo, non farcene perdere. E poi sarebbe ora che ci interpellassero prima di cambiare le leggi, non dopo».
L.S.