Ceneri e stufe radioattive, fobiaA Varese tante chiamate al 115

Desio – Pellet radioattivi, ora il problema si sposta negli orti e nei giardini. In questi giorni di gran caldo, salvo masochisti, nessuno ha utilizzato i pellet per accendere la stufa; molto più probabile, invece, che qualcuno abbia conservato le ceneri bruciate quest’inverno per utilizzarle come fertilizzante per orti e giardini.

A Varese, dove ha sede la ditta "Emmelle Eco Division", il distributore del pellet radioattivo, è scoppiata la fobia. In tanti chiamano i vigili del fuoco per sapere se gli ortaggi siano stati o meno contaminati dal Cesio 137. I vigili del fuoco varesini stanno attendendo una risposta da parte del ministero dell’Ambiente e ai cittadini consigliano di non manipolare il pellet sul quale si hanno sospetti.

Inoltre, ovviamente, invitano a non mangiare gli ortaggi e la frutta cresciuti sui terreni concimati con il pellet bruciato oltre a evitare, in questi giorni, di disperdere i pellet e le ceneri nell’ambiente. I pompieri, dal 13 giugno impegnati insieme alla polizia di Stato e ai nuclei specializzati Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) in controlli in abitazioni e esercizi commerciali di 29 province italiane, spiegano che i pellet non bruciati non sono pericolosi.

Al contrario, nelle ceneri di combustione potrebbero essere presenti le polveri di Cesio 137 pericolose se ingerite. Al momento, comunque, non sono state segnalate situazioni di particolare pericolo.

I cittadini che si accorgessero di essere in possesso di pellet "Naturkraft" possono chiamare il 115: i Vigili del Fuoco, qualora lo ritenessero necessario, effettueranno accertamenti, preleveranno i campioni e sigilleranno le stufe potenzialmente contaminate.
r.m.