Cazzaniga, pittore dei jazzistiPersonale per gli ottant’anni

Cazzaniga, pittore dei jazzistiPersonale per gli ottant’anni

Monza – C’erano la Monza della cultura, le istituzioni e tanti appassionati a festeggiare gli ottanta anni di Giancarlo Cazzaniga. Per rendergli il giusto omaggio la galleria Luca Tommasi gli ha voluto dedicare una mostra, inaugurata lo scorso 19 settembre, e che resterà aperta al pubblico fino al 3 ottobre (in via Leonardo, all’angolo con piazza Duomo, aperta da martedì a domenica, dalle 16 alle 19). Una raccolta di alcune delle tele più belle e rappresentative del maestro monzese: i cieli, i girasoli, i gelsomini e soprattutto loro, quei musicisti appena abbozzati eppure così suggestivi, che hanno fatto di Cazzaniga il pittore dei jazzisti.

Classe 1930, monzese doc, Cazzaniga ha portato nel mondo la sua terra, la sua città, e Monza non poteva che rendere omaggio a uno dei suoi figli più talentuosi. «Ha saputo caratterizzare la vita artistica monzese come pochi altri», ha spiegato l’assessore alla Cultura, Alfonso Di Lio, che ha annunciato l’allestimento di una nuova mostra, in programma entro dicembre, che sarà preparata negli spazi della Galleria Civica di via Camperio. Ma non solo. «Cazzaniga sarà anche il protagonista del calendario totem del prossimo anno. Un tributo doveroso a un illustre personaggio della nostra città». Particolarmente commosso è stato il ricordo e il commento di Pierfranco Bertazzini, presente anche lui all’inaugurazione. «Ricordo ancora quando Giancarlo andava a studiare alla Villa Reale da ragazzino, e poi ancora quando partì insieme alla sua famiglia per la Germania e poi quando tornarono. E soprattutto ricordo la svolta milanese, quando si butto alla conquista della grande città, dove divenne davvero qualcuno».

Lui, il festeggiato, commosso e un po’ imbarazzato da tanto clamore, non ha voluto aggiungere altro. A parlare al posto suo sono state le sue tele, imponenti e colorate, come i petali dei suoi fiori, o fumose e avvolte nelle nebbie indefinite, come i locali dove Cazzaniga consumava le sue notti, rapito dai ritmi del jazz. Perché due sono sempre stati i suoi amori: la pittura e la musica, due facce della medesima musa. «Monza c’è sempre stata e c’è anche oggi per il suo celebre figlio che per i suoi ottanta anni ha voluto tornare a casa – ha aggiunto Luca Tommasi -. Che bello è stato passeggiare con lui nei vicoli del centro, ascoltare i suoi ricordi di adolescente e farsi raccontare qualche storiella della vecchia Monza». «La prima dote di Cazzaniga è la sensibilità, nutrita di ragioni e di vive intuizioni formali, le stesse che gli hanno fatto scegliere la figurazione come via d’uscita dal neo – ermetismo d’oggi», scriveva Mario De Micheli nel catalogo della Biennale del 1962.

Sarah Valtolina