Carate, nuovo attacco al LambroGrossa macchia nera sull’acqua

Carate, nuovo attacco al LambroGrossa macchia nera sull’acqua

Carate – Non c’è pace per il Lambro. Dopo lo sversamento di gasolio uscito lunedì scorso dalla Lombarda Petroli, sabato le Guardie ecologiche del Parco regionale della Valle del Lambro che presiedono il territorio, hanno individuato, nel tratto tra Agliate (Carate) e Triuggio, una grossa macchia di colore nerastro, galleggiare sull’acqua. L’avvistamento, intorno alle 16.30. La chiazza è stata avvistata ad Agliate, nella zona di Borgo San Dazio, dai volontari della Protezione civile comunale impegnati in un’esercitazione. L’allarme è stato immediato e subito sono intervenuti i tecnici della Protezione Civile, Arpa, polizia provinciale. Sul posto, per un sopralluogo, si è recato anche il presidente della Provincia Dario Allevi e l’assessore all’ambiente Fabrizio Sala, che hanno seguito l’evolversi della situazione e lo stato del fiume anche all’altezza di Lesmo. Due casi d’inquinamento, dunque, a distanza di pochissimi giorni. «Il sospetto è che si tratti di materiale di scarico da tintoria versato da un’azienda tessile della zona – afferma Emiliano Ronzoni, presidente del Parco – le guardie ecologiche hanno prelevato subito campioni per analizzare la sostanza».

I tecnici della Protezione civile e i vigili del fuoco hanno lavorato per bloccare il flusso trasportato dalla corrente. A un primo esame, sembrerebbe che non si tratti di una sostanza oleosa, ma di una tintura che ha fatto cambiare il colore delle acque; un ennesimo episodio di inquinamento di natura industriale che mette in pericolo la fauna del fiume.

E proprio a proposito di fauna ittica, il centro naturalistico del Parco Valle Lambro ha effettuato anche in questo senso dei prelievi. I pesci resistono: trovati cavedani, carassi e arborelle in alcuni dei tratti più inquinati dal fiume nero. Viste le buone condizioni sono stati reimmessi negli stessi tratti. Previsto il controllo continuo del loro stato di salute. Obiettivo dell’intervento effettuato venerdì scorso, verificare lo stato di salute dei pesci e decidere il suo eventuale spostamento in altri tratti del fiume meno inquinati. Una ventina di addetti hanno operato con attrezzature idonee alla cattura e con strumenti per l’analisi in contemporanea dello stato chimico-fisico delle acque. Parco Lambro, Parco San Maurizio a Cologno Monzese e tratto a sud del depuratore di Monza sono state le località interessate dagli interventi. Nel tratto dal depuratore di Monza a San Maurizio non è stata rilevata presenza di pesci, se non per giovani esemplari di cavedani trasportati a sud dalla forte piena della notte.

«Pur con la prudenza del caso – ha dichiarato il presidente del Parco Valle Lambro Emiliano Ronzoni – possiamo dire che le uscite hanno dato segnali incoraggianti. Eravamo scettici ma abbiamo trovato presenza di pesce in buona quantità e in stato di salute decente. Ciò è tanto più significativo se si pensa che i tratti analizzati oggi sono tra quelli che le analisi condotte in contemporanea dicono essere tra i più inquinati».

Come già accennato, proprio sabato scorso, ad Agliate così come in località Canonica di Triuggio cinque squadre di Protezione Civile (Carate, Macherio- Sovico- Seregno e 2 di Monza) si sono rese protagoniste di un’esercitazione regionale, già programmata, per l’installazione delle paratie mobili anti-esondazione (Borgo San Dazio ad Agliate) e  pulizia delle sponde e abbattimento piante pericolose. Un centinaio i volontari presenti.
Elisabetta Pioltelli