Carate, l’aereo precipitato: forseè stato un errore di manutenzione

Carate, sono tornati alla vitai due svizzeri rimasti feriti

Carate – Un errore nella manutenzione dell’aereo precipitato lo scorso 28 dicembre su un terreno agricolo a lato della Valassina. E’ questa l’ipotesi che potrebbe emergere dall’inchiesta condotta dalla procura di Monza sull’incidente che aveva provocato due feriti gravi, il pilota Michel Berclaz, 50 anni, del Canton Ticino, e Silvan Bacquet, 28 anni, di Ginevra, entrambi a bordo del quadriposto decollato da Lugano il giorno dell’incidente. A giorni, il perito nominato dalla magistratura di Monza, dovrebbe depositare la relazione conclusiva sugli accertamenti tecnici effettuati sul Diamond DA 40 di fabbricazione austriaca, e in dotazione alla scuola di Avilù di Lugano-Agno. Sono vicini alla scadenza infatti i trenta giorni di proroga chiesti lo scorso 26 aprile per il deposito della consulenza. In questi mesi l’indagine coordinata da Monza (titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Alessandro Pepè) si è snodata addirittura tra Francia e Germania, nei luoghi di produzione delle singole componenti del velivolo, letteralmente passato ai raggi x dal consulente del pubblico ministero. Lo scopo di queste trasferte all’estero, era quello di verificare se ci fossero stati o meno difetti nella fabbricazione o nella manutenzione dei singoli pezzi dell’aereo. Questi, dopo essere stati trasportati in un hangar del campo volo di Bresso, erano stati mandati ad Hannover, dove sono stati sottoposti ad accertamenti approfonditi, grazie all’uso di particolari tecnologie. Ancora coperte da segreto le conclusioni del perito. Sembra però che potrebbe essersi stato un difetto meccanico, frutto forse di una manutenzione non troppo accurata. Il volo era partito alle cinque e dieci del pomeriggio dall’aeroporto di Lugano. L’istruttore pilota e l’allievo avrebbero dovuto fare una tappa allo scalo bergamasco di Orio al Serio, per poi fare ritorno alla città del Canton Ticino. Alle cinque e venticinque, dal velivolo era partito l’sos per una probabile avaria al motore. Dopo poco più di 13 minuti, era avvenuto lo schianto. Testimoni avevano riferito che il volo era passato radente sullo svincolo della strada statale, per poi tentare un atterraggio di fortuna nel campo, nel territorio di Carate. I primi ad intervenire sul posto erano stati i poliziotti della stradale. Coscienti, ma in gravi condizioni, i due occupanti. A preoccupare, erano soprattutto le condizioni del giovane Bacquet, che era rimasto quasi un mese in coma, prima di dare decisi segnali di ripresa, ed essere trasferito da Niguarda all’ospedale regionale di Lugano, dove era stato ricoverato il cinquantenne Berclaz.
Federico Berni