Carate, assalto al portavaloridel 2004: arrestato il basista

Il gip di Monza ha firmato la custodia cautelare per una guardia giurata, l'autista del furgone di cui ai tempi nessuno sospettò. I rapinatori entrarono in azione con maschere da clown e armati di pistola: bottino ingente, poco meno di 500mila euro

Carate – Sul volto maschere da clown, in pugno pistole estremamente serie. Chi non ricorda, a Carate, la clamorosa rapina avvenuta il 22 luglio del 2004 all’esterno della sede centrale della Banca di credito cooperativo? Estate, molto caldo, metà pomeriggio: il colpo al furgone portavalori fermo davanti alla Bcc richiamò in massa le forze dell’ordine. Ebbene, a distanza di più di cinque anni, il gip del Tribunale di Monza ha ora firmato un’ordinanza di custodia cautelare per Tiziano Poletto, 53 anni, sposato e con figli, residente a Cinisello Balsamo, guardia giurata dell’istituto Mondialpol. È accusato di concorso in rapina. Indagando su un gruppo di banditi arrestati la scorsa primavera, la Squadra Mobile di Milano ha infatti scoperto che il vigilante passava loro informazioni per mettere a segno
i colpi.

Tre rapine – Almeno tre gli assalti in cui avrebbe svolto il ruolo di informatore. Il primo, quello di Carate appunto, fruttò alla banda di rapinatori che entrò in azione 433 mila euro appena consegnati con il furgone blindato su cui Poletto si trovava come autista. Nessuno all’epoca sospettò di lui. Più recenti le altre due rapine. La seconda risale al gennaio 2008 a Milano, in corso di Porta Romana, quando due banditi assaltarono una banca: bottino 40 mila euro. La terza è del marzo scorso, a Pozzuolo Martesana, e fruttò 29 mila euro. Per l’accusa, la soffiata della guardia giurata avrebbe consentito ai complici di entrare in azione subito dopo la consegna del denaro. A Poletto gli investigatori sono arrivati dopo l’arresto di tre banditi fermati in flagrante nel corso di un colpo nel Lecchese, sette mesi fa. In conversazioni telefoniche intercettate, uno dei rapinatori, Sergio Zea, 48 anni, parlava con il vigilante di Cinisello. Ulteriori riscontri hanno infine portato all’arresto di Poletto.

L’assalto di Carate
– Nell’assalto di Carate i rapinatori erano entrati rapidamente in azione: spianate le armi, avevano avuto la meglio sulle due guardie giurate impegnate in strada, avevano recuperato i due sacchi con soldi e documenti e si erano allontanati sgommando su un’Alfa 164 grigia, ritrovata poi dai carabinieri a poche centinaia di metri di distanza, in via Silvio Pellico. Un’azione fulminea, passata quasi inosservata agli occhi delle molte persone che, a quell’ora, passeggiavano per strada tranquillamente. Soltanto le sirene dei carabinieri e quelle della polizia locale avevano lasciato capire che era accaduto qualcosa di grave.
Antonella Crippa