Capitali all’estero, Lista Pessina:ci sono i nomi di molti brianzoli

Monza – Ci sono molti brianzoli nella cosiddetta “lista Pessina”. Spulciando l’archivio segreto dell’avvocato svizzero Fabrizio Pessina, arrestato ai primi di febbraio dalla Guardia di Finanza al terminal 1 dell’aeroporto della Malpensa di ritorno da un viaggio in Spagna,spuntano infatti molti cittadini di Monza e provincia. Diversi personaggi che hanno avuto a che fare con Pessina, loro malgrado, sono finti al centro di quella che si preannuncia come una delle più clamorose inchieste giudiziarie sull’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro all’estero.

Una vicenda molto scottante che ruota attorno alla figura del professionista svizzero. I rapporti dell’avvocato almeno quelli sino ad ora scoperti, si estende soprattutto al nord Italia, in particolare in Lombardia e Veneto, con la provincia di Milano a farla da padrone (129 persone). Sono sette per esempio, i residenti a Monza, ai quali va aggiunto anche un noto commercialista con studio in città.

Il suo è un riferimento velato al quotidiano Libero, che ha pubblicato la lista sequestrata a Pessina, ribattenzandiola come “lista dei furboni”. Nell’eleno, comunque, figurano imprenditori e liberi professionisti, quasi tutti italiani, anche se non mancano stranieri, europei e non, residenti in Italia. Non mancano però anche altri brianzoli; l’ormai famosa lista Pessina annovera infatti anche cittadini di Usmate Velate, Verano Brianza, Seregno, Paderno Dugnano, Agrate Brianza, Albiate, Besana Brianza, Vimercate. Uscendo dai confini brianzoli, si trovano anche molti nomi noti nel mondo dell’industria, dello spettacolo e dello sport. La lista comprende in tutto 552 nomi, ma i bersagli potenziali sono molti di più.

Il database, infatti, fornisce informazioni dettagliate su numerosi affari conclusi in Italia e all’estero dai clienti dell’avvocato ticinese. E, come è emerso sin dai primi riscontri, anche le controparti di queste operazioni avrebbero cercato in tutti i modi eludere il Fisco. Pessina, secondo gli inquirenti della Guardia di Finanza, potrebbe aver aiutato molti italiani a nascondere ingenti patrimoni in Paradisi fiscali, quali Panama o il Lichtenstein. Il grado di coinvolgimento delle persone che figurano nell’elenco, comunque, è ancora da accertare, anche perchè la loro identificazione viene catalogata in modi diversi, a dove data per attendibile, a volte per certa. Una parola definitiva sull’indagine non è ancora stata detta
f.ber.