Cammino di Sant’Agostino,in 70 da Monza a Triuggio

Dalla Madonna delle Grazie al santuario di Rancate di Triuggio: così 70 pellegrini hanno inaugurato il Cammino di Sant'Agostino. Una giornata, quella di domenica baciata dal sole. Due le soste: a Vedano e a Lissone. Qui il pranzo offerto dalla Provincia.
Cammino di Sant’Agostino,in 70 da Monza a Triuggio

Monza – All’inizio le cose si erano messe male, e promettevano peggio. Domenica mattina i pellegrini sono arrivati al santuario della Madonna delle Grazie con gli ombrelli aperti, e nelle ossa l’umidità di una notte di rovesci d’acqua. Ma sant’Agostino – e chi se no – ha guardato giù e ha raddrizzato il tempo. Così, dopo la messa voluta dai Lions in santuario, dopo la cerimonia del timbro sulla carta del pellegrino e dopo la benedizione, in settanta si sono incamminati per la prima tappa del Cammino di sant’Agostino: destinazione finale il santuario di Santa Maria Assunta a Rancate di Triuggio. In totale 21 chilometri, con due soste intermedie: il santaurio della Misericordia a Vedano al Lambro e il santuario della Madonna del Borgo a Lissone. Accompagnatore padre Michele Triglione. Padrone di…passo e coordinatore lo stesso ideatore del Cammino, Renato Ornaghi, ingegnere innamorato della tradizione culturale brianzola e dei luoghi -naturali e artistico architettonici – che ne costituiscono la storia. E’ lui che ci racconta come è andata. Lo sentiamo il giorno dopo, ma l’entusiasmo che esprime azzera le distanze temporali: sembra che abbia appena finito di percorrere la tappa.

Allora, come è andata?

Direi bene, molto bene. Ci siamo trovati in settanta, provenienti da diverse parti del nord Italia. C’era gente di Busto, Varese, Cremona e Torino. Non so come abbiano avuto la notizia, col passaparola credo, perchè non abbiamo fatto grande propaganda.

Motivazioni?

Le più diverse. Senza dubbio c’erano motivi personali profondi. Lo si vedeva in alcuni che amavano fermarsi a pregare dentro i santuari. Ma c’era anche chi voleva vedere angoli nuovi e di prestigio. Ed ha trovato quello che desiderava. Molti sono rimasti sorpresi dalla bellezza della chiesa di Vedano, del parco, i sentieri lungo il Lambro a Canonica, le ville di delizia. Il fiume, ingrossato per l’acqua, ma non minaccioso, ha dato l’idea di un fiume vivo. Una cosa è certa: per conoscere e apprezzare i luoghi devi andare a piedi; in auto si perde la bellezza del paesaggio.

Problemi lungo il percorso?
Nessuno, a parte una signora che ha rotto una scarpa. Ma qui è emersa la solidarietà di gruppo, sorprendente perchè tra gente che non si conosce. Soprattutto il parroco di Bareggia ha mobilitato mezza parrocchia per trovarle un paio di scarpe adatte.

Il pranzo a Lissone come è andato?
Splendido. Grazie all’impegno della Provincia, nella persona dell’assessore alla cultura Enrico Elli, abbiamo trovato panchine, tavole e cibo davanti a palazzo Terragni. La cooperativa Le donne della Terra ha preparato un ottimo risotto col farro, pane e salame. L’idea è talmente piaciuta che ci saranno sempre a preparare a prezzo modico, per chi vuole, il pranzo anche le prossime uscite.
Antonello Sanvito

LA PROSSIMA TAPPA:
TRIUGGIO – CESANO MADERNO
La seconda tappa, leggermente più lunga, misura 26 chilometri. Partenza alla mattina dal santuario di Rancate, passaggio dal santuario della Madonna Pellegrina a Desio, arrivo a Cesano Maderno, santuario di Santa Maria della Frasca. Per informazioni e prenotazioni per pranzo e per eventuale uso del pullman per il rientro a Rancate chiedere a Luca Boschini, lucamariaboschini@interfree.it; telefono 3488713007. Lo stesso Boschini organizza il percorso – uguale – nel giorno di venerdì, così ogni volta, per ciascuna tappa.