C’è posta per Emma MarcegagliaYamaha, lotta contro la chiusura

Lesmo – “Siamo i 66 dipendenti della Yamaha Motor Italia Spa, licenziati collettivamente in data 26 ottobre 2009 (dei quali: 47 dipendenti settore industria e 19 dipendenti settore commercio). Con la presente siamo a chiedere il Vostro supporto in quanto non riusciamo a darci una ragione plausibile su come sta procedendo la procedura del nostro licenziamento”. Attacca così la lettera che la rsu della Yamaha ha inviato il 2 dicembre a Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, per far sentire la voce dei lavoratori Yamaha.

Al centro della questione c’è sempre la cassa integrazione, richiesta dai dipendenti e rifiutata fin da subito dall’azienda. “La procedura di licenziamento – continua lo scritto – indicava chiaramente che Yamaha Motor Italia non intendeva utilizzare la cassa integrazione ma era disposta a “regalarci solo” la mobilità, evitando di chiedere la cassa integrazione per “non gravare sui bilanci dello Stato come da comunicato aziendale. Ora, noi dipendenti, come possiamo riuscire ad ottenere quello che, a nostro giudizio, è un nostro diritto? Rsu, sindacati esterni e diversi politici stanno facendo di tutto per cercare di ottenere quella che in casi drammatici come questo è la normalità”.

A Gerno di Lesmo continua il presidio dei cancelli e il sit-in pacifico della hall dell’azienda. In attesa di buone nuove prima della data fatidica dell’8 gennaio 2010.