Brugherio, processo Paparo:il pm chiede pene molto severe

Brugherio, processo Paparo:il pm chiede pene molto severe

Brugherio – Dodici anni di reclusione per Marcello Paparo, il 46enne accusato di associazione mafiosa perché considerato il capo dell’omonimo clan di ‘ndrangheta con base tra Brugherio e Cologno Monzese. Questa la richiesta di condanna più alta, avanzata ieri in tribunale dal pubblico ministero Mario Venditti, della procura distrettuale antimafia, nell’ambito del processo che vede complessivamente 14 persone alla sbarra, tra cui sei esponenti della famiglia originaria di Isola di Capo Rizzuto (provincia di Crotone). Le altre richieste di condanna riguardano dunque gli altri familiari di Marcello Paparo: il fratello Romualdo (10 anni di reclusione), la figlia ventenne Luana (4), Salvatore (7 anni e mezzo) Domenico e Vincenzo (un anno e mezzo, e la multa di 300 euro). Sette anni e sei mesi chiesti per Carmelo La Porta e il giovane Michele Ciulla, accusato del pestaggio di un sindacalista di un’azienda in cui lavoravano le società dei Paparo; chiesta la pena a quattro anni per Carmelo Verterame e per il brianzolo Mirko Sala, contabile, considerato dall’accusa “uomo di fiducia” di Marcello Paparo; un anno di arresto e 85mila euro di ammenda, infine, chiesti per rimanenti quattro imputati: Nicola Scipione, Roberto Taldolti, Giovanni Pizzigoni e Raffaele Papale. “Forza intimidatrice”, condizione di “assoggettamento e volontà delle vittime”. E ancora il “sistematico ricorso all’uso di violenza e minaccia, culminati in delitti gravissimi contro le cose e le persone, oltre che contro aziende concorrenti”, legami con pericolose ‘ndrine di Isola, a cominciare dai Nicoscia e dagli Arena. Di questi e altri reati, parlano le accuse, ripercorse in oltre dieci ore di requisitoria del pubblico ministero martedì e ieri mattina. Dopo un ampio preambolo sulla ‘ndrangheta e la sua penetrazione in Lombardia, con numerosi riferimenti all’operazione Infinito di questa estate, il pm è entrato nel vivo del processo, iniziato lo scorso 29 aprile. La parola passa ora all’avvocato del Gruppo Sma di Segrate, costituitosi parte civile, e a quelli della difesa. Sentenza prevista il 10 febbraio.
f.ber.