Brianza, segnali di ripresa:ordinativi in aumento

Monza – L’ultimo trimestre del 2009 per l’industria manifatturiera della Brianza si chiude con un segno positivo: la variazione congiunturale della produzione industriale, raffrontata cioè al trimestre precedente, registra infatti +0,4% ed alimenta le prime speranze positive per il futuro. Nonostante la variazione tendenziale del IV trimestre 2009 (confrontata vale a dire con il IV trimestre del 2008), sia ancora negativa, attestandosi a -2,3%, è migliore rispetto alla media lombarda (-5,7%). In recupero anche i dati sul fatturato: torna positivo l’andamento della variazione congiunturale del fatturato totale, a prezzi correnti, destagionalizzato attestandosi a +0,6% mentre resta negativa, ma in consistente frenata, la variazione tendenziale del fatturato a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi (-4,6% contro il -9,4% registrato in Lombardia). Il lieve miglioramento della produzione e del fatturato trova riscontro in altri indicatori economici ad essa collegati: il tasso di utilizzo degli impianti, pur restando basso, cresce attestandosi al 57% e crescono anche le ore lavorate per addetto (da 232 del 3° trimestre a 431 del 4° trimestre 2009). Segnali di fiducia arrivano inoltre dalle aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre, soprattutto sul fronte della domanda estera.

Quasi la metà delle imprese brianzole (47,2%) nel 2009 ha compiuto investimenti, valore piuttosto rilevante considerando la difficile congiuntura e ancor più rilevante il dato relativo alla portata degli investimenti per il 2010: il 14,1% delle imprese ne aumenterà l’entità rispetto al 2009. Ancora incertezza sull’occupazione: il saldo tra tasso di ingresso e tasso di uscita nel mondo del lavoro assume nel IV trimestre 2009 un valore negativo pari a -1,37%.

Segnali incoraggianti provengono anche dagli ordini, che sono un indicatore anticipatore della dinamica futura di produzione e fatturato: rispetto al trimestre precedente, sia quelli interni che quelli esteri, presentano variazioni fortemente positive. L’ultimo trimestre del 2009 conferma le positive previsioni degli imprenditori dello scorso trimestre di aumento della domanda estera: la variazione congiunturale degli ordini esteri cambia di segno, diventa positiva, e si attesta a +3,5%; sul versante della domanda interna, il positivo miglioramento degli ordini già registrato lo scorso trimestre si consolida nel quarto trimestre con una variazione congiunturale che si attesta a +4,5% (era +3,9% nel terzo trimestre). Sempre negativi, ma decisamente in ripresa, i dati tendenziali degli ordini, sia sul versante della domanda interna che estera.

“I dati indicano una Brianza che torna a crescere e a investire, con una lieve ripresa della produzione industriale, degli investimenti e degli ordini, soprattutto esteri – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – Guardiamo quindi con fiducia al futuro, anche se in questo momento è importante non abbassare la guardia: le imprese dovranno ancora confrontarsi con diverse criticità, dal rapporto con il credito ad un mercato del lavoro ancora incerto. Per questo è importante per le istituzioni fare sistema e sostenere le aspettative di tutti, dalle imprese alle famiglie, attraverso interventi, come ad esempio l’intuizione del Presidente del Consiglio sulla riduzione delle aliquote, volti ad allentare la pressione fiscale e a far ripartire i consumi.” “Gli ultimi dati congiunturali – osserva il presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – confermano un lieve miglioramento dei mercati, soprattutto esteri. E’ una prima linea di tendenza, che certamente le imprese cercheranno di consolidare; ma è troppo presto per definirla come l’uscita dalla crisi. Dalle previsioni del Centro Studi di Confindustria occorreranno dai sei agli otto anni per tornare ai livelli produttivi di aprile 2008. Per accelerare i tempi del recupero, dovremo essere rapidi nell’intercettare i nuovi bisogni espressi dai consumatori, soprattutto quelli che derivano dai nuovi potenziali consumatori globali, rinnovare i processi produttivi e riposizionarci sui mercati. Questo, perché oggi la maggioranza delle nostre esportazioni sono indirizzate in quei Paesi che si prevede avranno nei prossimi anni un tasso di crescita inferiore alla media mondiale (come i paesi dell’Europa a 27). Nel corso di quest’anno, il 50% delle imprese industriali associate prevede di assumere nuovo personale, mentre il restante 50% sarà ancora impegnato in ristrutturazioni ed in riorganizzazioni aziendali, in parte a causa dall’eccesso di capacità produttiva generata dalla crisi. Per sostenere il nostro territorio, sarà dunque necessario renderlo il più possibile attrattivo, superare le logiche localistiche e fare realmente sistema per evitare di perdere le opportunità che oggi sono nei tavoli di discussione e quelle che si materializzeranno nel prossimo futuro. Occorrerà inoltre favorire le aggregazioni tra le imprese, i distretti produttivi, la rete tra i distretti, coinvolgendo il mondo dell’istruzione e i principali centri di ricerca”.