Brianza, bruciati in tre anniottomila posti di lavoro

Monza – Raddoppio della disoccupazione in tre anni, con 8 mila posti bruciati, e mobilità che si impenna rispetto al 2008. Per la Brianza l¿uscita dal tunnel della crisi sembra ancora lontana, almeno dal punto di vista occupazionale.

È quanto emerge da un¿elaborazione di Cisl Brianza su dati provinciali, di Inps e di Cisl Lombardia, che sottolinea come nella nostra regione, tra il 2009 e il 2010, la richiesta di ammortizzatori è aumentata del 15,6%, segno di come la crisi abbia continuato a pesare in modo massiccio sulla struttura produttiva ed economica, con una diminuzione della cassa ordinaria del 39,4%, a fronte di un¿esplosione dell¿uso di quella straordinaria (+122,9%) e della cassa in deroga (+ 131,7%). È in questo fosco contesto che si inseriscono i dati relativi all¿occupazione in Brianza, dove al 31 dicembre 2010 si contano 16.400 disoccupati, di cui il 51% è rappresentato da donne. Quasi 600 persone in più rispetto al 2009, il doppio del 2008: durante il primo anno di crisi, infatti, i disoccupati erano 8.200, cifra che era poi salita a 15.800 nei dodici mesi successivi, prima di toccare la quota attuale.

Dati da cui sono esclusi i lavoratori che si trovano attualmente in cassa integrazione – ma in scadenza – e che quindi saranno disoccupati a breve. Tra i 16.400 disoccupati sono annoverati anche circa 4.600 lavoratori finiti in mobilità durante il 2010, procedura raddoppiata rispetto al 2008 (2.034): nel complesso si tratta di un aumento rispettivamente del 16% sul 2009 e del 125% sul 2008. Circa il 40% di questi ex lavoratori usufruisce dell’indennità di mobilità (840 euro al mese), mentre il restante 60%, licenziati da piccole imprese per «giustificato motivo oggettivo», non dispongono di alcuna indennità ma solo della dote, ovvero gli sgravi degli oneri per una nuova impresa che eventualmente li assumesse. «Nel dicembre 2009 – ha spiegato Rita Pavan di Cisl Brianza – in Brianza è stato firmato una patto territoriale tra istituzioni e parti sociali per azioni contro la crisi, rimasto lettera morta. Bisogna capire su quali settori è possibile investire, e far convergere lì gli sforzi. In Brianza su sviluppo, infrastrutture e lavoro non stiamo facendo sistema».
Luca Scarpetta