Besana, sulle bare abbandonatelo scontro diventa politico

Besana, sulle bare abbandonatelo scontro diventa politico

Besana – La vicenda delle bare abbandonate dietro il cimitero di Besana capoluogo si sposta sul piano politico. Com’era prevedibile, diventa oggetto di una campagna elettorale che si prospetta tutt’altro che “soft”. A intervenire con durezza alle dichiarazioni del sindaco Sergio Cazzaniga, che si era detto dispiaciuto per quanto accaduto (e la cooperativa responsabile della gestione dei cimiteri è stata prontamente multata) è il candidato di Pdl-Lega Nord-Udc, Vittorio Gatti: “Ritengo che si debba avere il massimo rispetto per la pietà e il sentimento che la gente nutre per i propri cari defunti. Quanto è successo questa settimana al cimitero di Besana sicuramente offende e turba tutti noi. Non è possibile trattare le bare come rifiuti e gettarli lungo un sentiero. Quando abbiamo ricevuto, martedì pomeriggio, la segnalazione di un cittadino abbiamo deciso di non commentare l’accaduto, per rispetto dei familiari dei defunti e per non essere poi tacciati di voler sfruttare l’accaduto a scopi elettorali. Ma le dichiarazioni del sindaco ci inducono a fare delle precisazioni perché i besanesi siano informati correttamente su quanto è accaduto”.

“Per quanto è successo il sindaco Sergio Cazzaniga attribuisce la responsabilità esclusivamente alla Cooperativa alla quale è affidata la gestione dei cimiteri – attacca Gatti -. Dimentica però di ricordare a se stesso e ai besanesi che la responsabilità di come viene svolto un servizio comunale ricade innanzittutto sulla persona del sindaco, che ha l’obbligo di vigilare direttamente o attraverso l’assessore delegato o il funzionario competente che il servizio venga svolto nel rispetto dei sentimenti dei familiari dei defunti e della legge stessa. Infatti ricordo che la legge assegna proprio al comune il compito di esumazione delle salme alla scadenza del periodo della concessione e obbliga a trattare le bare e il materiale in esse contenuto come rifiuti speciali. Prima devono essere adeguatamente disinfettati e poi conservati in appositi involucri sigillati, custoditi in un magazzino apposito localizzato all’interno del cimitero stesso in attesa di essere bruciati nel forno inceneritore”.

“Mi risulta che ci sia una discrepanza fra i tempi impiegati per la rimozione del materiale indicati dal sindaco Cazzaniga e la realtà dei fatti – prosegue Gatti -. Non ci risulta affatto che il ritardo sia stato solo di un giorno come ha dichiarato a un settimanale locale in una conferenza stampa convocata ad hoc. Se è vero che ha ricevuto la segnalazione lunedì 11 maggio non è affatto vero che il materiale è stato rimosso con un ritardo di un solo giorno perché martedì 12 maggio alle ore 17 i materiale era ancora abbandonato sul sentiero fuori dal cimitero”.