Besana, anziana strangolataFiglia dell’imputato conferma alibi

Besana – Si è conclusa l’istruttoria dibattimentale del processo istruito in Corte d’Assise di Como per l’omicidio di Enrichetta Panzeri, l’ottantenne strangolata nella sua casa di Rogeno (Lecco) la notte tra il 2 e 3 maggio 2007. Dopo l’esame dei tre imputati – gli albanesi Gentjan Belegu, 35 anni e Ilir Hyka, 33 anni e il besanese, Pierangelo Villa, 52 anni – è stata sentita la sorella di Hyka, Violeta Kokoshi, 43 anni, residente a Rogeno, accusata di essere stata la basista del furto degenerato in rapina. La donna lavorava dalla vittima come collaboratrice domestica. In aula ha ammesso di aver parlato con il fratello prima dell’omicidio e di aver risposto ad alcune domande che lui le aveva posto, alcune riguardanti il denaro che l’anziana teneva in casa. Ma senza immaginare quel che è poi accaduto. Sono state ascoltate anche la moglie di Villa che, esercitando un suo diritto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ha testimoniato anche la figlia di 14 anni del besanese, che ha confermato l’alibi sostenuto dal padre e cioè che la sera del delitto era a casa con lei a vedere la partita di calcio Milan-Manchester. La ragazzina è stata interrogata dal solo presidente della Corte, Alessandro Bianchi, per evitarle lo stress di essere sottoposta a fuoco di fila di domande da parte di accusa e difesa. La sorella dell’imputato, anche lei sentita in aula, ha inoltre riferito che quello stesso alibi era stato fatto presente dal fratello già poco dopo l’arresto. Villa venne incarcerato su ordinanza di custodia cautelare otto mesi dopo il delitto: nel corso dei primi due interrogatori non aveva fatto presente la circostanza della partita e della serata passata con la figlia e la moglie. Solo dopo alcune settimane l’avebbe detto al suo avvocato, circostanza poi confermata dalla figlia che aveva anche svolto una ricerca su internet per accertarsi della data della partita. Oggi, lunedì, dovrebbe iniziare la requisitoria del pubblico ministero Luca Masini.