Bernie e Roma: ”C’è un accordo”Lunedì Bossi e Tremonti a Monza

Monza – Bolle l’asfalto di Monza. E non è per il gran caldo della domenica mattina. Nel paddock, a pochi metri di distanza, camminano in direzione opposta gli oltranzisti del Gp romano e tutti coloro che vogliono difendere l’unicità di Monza.

Bernie Ecclestone non si nega alla domanda e nella bufera su Roma ci entra con il suo stile compassato, british quel che basta per dire comunque cose importanti: «Aspettiamo. Sì, abbiamo un agreement, un accordo. Quando è previsto il Gp? Quando sarà pronto». Conferma l’intesa, l’intenzione, ma nulla di più. Tanto basta però per capire che c’è ancora da lavorare, in tutti i sensi. La polemica a distanza tra chi invece ha già le certezze in tasca e chi proprio non vuole sentirne, vedi Maurizio Flammini e Dario Allevi, buca anche lo schermo con uno scambio di vedute in Rai.

Nella faccenda preferisce stare in disparte Flavio Briatore, troppo fresco di ritorno nel circus e ancora prudentemente accorto per capire come e quando tornare a essere protagonista in Formula 1. «Non voglio commentare la cosa», si limita a dire. La situazione è tesa, lo si percepisce, ma alla squadra che vuol combattere l’ipotesi dell’Eur si aggiunge Pier Luigi Marzorati, leggenda della palla a spicchi e neo presidente del Coni lombardo. Che subito dopo aver festeggiato il suo 58esimo compleanno in Ferrari, commenta: «Io sono a favore di Monza, naturalmente». Anche il numero 1 dell’Aci, Enrico Gelpi, ribadisce che «il Gran premio d’Italia è Monza». Va oltre il sindaco monzese Marco Mariani, che azzarda: «Se fanno il Gp dell’Eur, noi ci faremo il Gran premio della Padania libera». Domani, intanto, in Villa Reale sono attesi Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Giulio Tremonti.
Stefano Arosio