Bellusco è campione italianotra i Comuni "riutilizzatori"

Bellusco – «Ogni cosa deve finire da qualche parte». Così recita la seconda legge sull’ecologia proposta dal biologo americano Barry Commoner. Quel che Bellusco ha imparato a fare è acquistare e trovare un posto a cose che non servono più. E per questo, martedì, è stato premiato come il miglior “Comune riutilizzatore” d’Italia, nella categoria dei centri inferiori a 15mila abitanti.

Cos’è – Il concorso è nato nel 1999 da un’idea dell’associazione ambientalista “Amici della terra” per incentivare nelle pubbliche amministrazioni, e di conseguenza nei cittadini, l’uso di prodotti ottenuti da materiale riciclato, favorendo l’applicazione del decreto di legge “Ronchi” sui rifiuti, nella convinzione che risulti piuttosto inutile una corretta raccolta differenziata, se i materiali non trovano possibilità di “rivivere”. Sono tanti e diversi i modi in cui un’amministrazione può contribuire alla crescita di questo mercato del “riutilizzo”, la gamma di prodotti disponibile può soddisfare le esigenze e le richieste più diverse, come dimostra il catalogo di quel che si può costruire con materie prime riciclate. Dai classici: penne e carta, sacchi e sacchetti, cartucce di toner rifabbricate, prodotti tessili e in legno, fino a panchine, contenitori per rifiuti, lampade a basso consumo e addirittura giochi per bambini, barriere antirumore. Nei criteri seguiti per la premiazioni si tiene conto ovviamente anche di quanto un comune spenda, non solo in termini finanziari, ma anche di risorse, per una cultura della compatibilità ambientale, dell’impatto sul territorio.

Le tre B – Il comune di Bellusco ha ottenuto il primo posto nella classifica riferita al 2008, dopo aver presentato domanda l’anno precedente. Per le altre due categorie, hanno conquistato il riconoscimento Belluno e Bari. «Tra gli acquisti che abbiamo segnalato – raccontano dagli uffici di piazza Kennedy – c’erano quelli di carta riciclata per le fotocopie, buste, sacchetti e contenitori per la raccolta differenziata che distribuiamo gratuitamente alla cittadinanza e poi la parte di arredo urbano, con le altalene per bambini e e pavimenti antiurto realizzati in gomma riciclata. Oltre a tutto questo abbiamo anche ordinato stoviglie e posate in materiali biodegradabili e compostabili, per le nostre Ecofeste». Una novità, questa, introdotta lo scorso anno: un regolamento che prevede il rispetto di alcune norme “ambientali” per le ricorrenze festaiole del paese, per «promuovere la gestione corretta e sostenibile dei rifiuti».
Letizia Rossi