Auto, traffico e code: La Ghignata,li metterà alla berlina. Coi fumetti

Auto, traffico e code: La Ghignata,li metterà alla berlina. Coi fumetti

Monza – Dalla 113 di Topolino alla Bat-Mobile, cento anni di trasporti a fumetti. Dopo cibo, acqua ed energia, sono i mezzi e le infrastrutture il tema della sedicesima edizione de «La Ghignata», classica rassegna internazionale di satira, umorismo e fumetto, organizzata dalla Fondazione Franco Fossati, che si terrà dal 9 al 24 ottobre presso la Galleria Civica di via Camperio 1 a Monza.

Con la Spagna e il suo illustre umorista Jaume Capdevila, Kap, come ospiti, anche quest’anno le matite più importanti del panorama umoristico italiano si sono superate nel dare vita al tema «A ruota libera!», la mostra che costituisce il corpo centrale della Ghignata 2010, insieme alla personale di Enzo Lunari, padre di personaggi come Girighiz, Fra’ Salmastro da Venegono ed Eritreo Cazzulati.

Un tema che è stato scelto proprio perchè in Brianza la carenza di trasporti è più attuale che mai: «Siamo al collasso – ha spiegato Luigi Bona, presidente della Fondazione Fossati – con migliaia di persone incolonnate ogni giorno in lunghe code su strade, autostrade e tangenziali, mentre si spendono i soldi dell’indebitamento nazionale per treni ad alta velocità che forse loro non prenderanno mai». D’altra parte invece la rotaia è addirittura scesa sotto i livelli di un secolo fa: «In Lombardia – ha proseguito Bona – dal 1918 a oggi si sono persi 1.485 km di tramvie, mentre la ferrovia ha perso 230 km dal 1931. Siamo passati, in cinquant’anni, da un’auto ogni 34 abitanti a un’auto ogni 0,61».

Di fronte a questi numeri non passa inosservato quanto accade nel resto d’Europa: «A Berlino la rete di mezzi pubblici è talmente efficiente che è più probabile essere investiti da una bicicletta che da un’auto. E dire che nel 1906, all’Esposizione Universale di Milano, erano esposti treni di tutti i tipi, mentre un avveniristico treno elettrico trasportava i visitatori lungo un tragitto soprelevato sul Parco Sempione con partenza dalla Stazione Centrale».

Dall’auto dei Flintstones, spinta a piedi, alla Detroit Electric 1909 di Nonna Papera, gloriosa auto elettrica che anticipa «Watchmen», fino alla 313 di Paperino, i trasporti si sono radicati nell’immaginario collettivo attraverso il fumetto. Adesso però serve una svolta: «È necessario concepire le città non come intrico di strade tra palazzi-bunker – ha concluso Bona – ma come luogo in cui vivere bene e socializzare. Dobbiamo riscoprire quell’oggetto misterioso che è l’urbanistica». La satira affili pure le sue matite.
Luca Scarpetta