Arcore, narcotizzati e derubatiAl risveglio la casa è svaligiata

Arcore, narcotizzati e derubatiAl risveglio la casa è svaligiata

Arcore – “Quello che mi fa rivoltare lo stomaco è che qualcuno abbia violato la nostra intimità, aggirandosi per la casa mentre la mia famiglia dormiva. Fortunatamente non mi sono svegliato o non so se sarei riuscito a non usare una delle armi che possiedo”. Michele Scafidi, 53 anni, residente in una villetta di via Toscana commenta così il furto subito nella notte tra lunedì e martedì della scorsa settimana, con un misto di rabbia e pacato sollievo: “L’unica cosa che mi interessa sono i miei familiari, le cose materiali non hanno importanza”.

Un velo di paura però l’hanno vissuta i padroni di casa, quando si sono accorti che estranei erano penetrati nell’abitazione, senza fare rumore e senza che il cane reagisse, portandosi via un bottino di svariate migliaia di euro, tra un’automobile, contanti, cellulari, un computer, gioielli e una macchina fotografica. I balordi sono entrati in azione tra le 2 meno un quarto (ora in cui uno dei tre figli di Scafidi è rientrato con la sua Ford Fiesta) e le 6 del mattino, quando il padre è sceso al piano terra e ha visto la finestra spalancata. “È incredibile –ha detto- nessuno si è svegliato. Io, mia moglie e due dei miei figli dormivamo al piano superiore. Giù c’era il nostro grosso cane. Penso sia stato drogato, perché la mattina mi sembrava intontito”.

E qualche narcotizzante potrebbe essere stato usato anche sugli abitanti della villetta, considerato che il giorno dopo, marito e moglie avevano l’emicrania. I balordi erano ormai lontani, a bordo della Ford Fiesta di famiglia aperta con le chiavi trovate nel portaoggetti. “Appena mi sono accorto di quello che era successo ho svegliato mia moglie –ha raccontato il 53enne-. Abbiamo trovato borsetta, portafogli e documenti sparsi in giardino, poi abbiamo chiamato i carabinieri, volevo che mettessero subito agli atti che la mia auto era stata rubata. Temevo la usassero nel frattempo per qualche colpo”. I carabinieri sono arrivati una mezz’ora dopo, per raccogliere la denuncia e prendere atto dei danni. La tecnica è sempre la stessa: il buco.

Scassinata una persiana, i balordi hanno praticato dei fori sull’intelaiatura in legno della finestra, hanno infilato un cappio di fildiferro e sono riusciti così a far girare la maniglia. All’interno si sono mossi come se conoscessero gli spazi, senza mettere nulla in disordine, aprendo e chiudendo ante e cassetti. Secondo il padrone di casa, a impedire alla banda di completare l’opera potrebbero essere state le luci che un vicino di casa ha acceso verso le 3, per andare in bagno. Il giorno seguente, una ditta di allarmi ha dotato la villetta di un moderno impianto e i buchi sono stati temporaneamente sigillati con viti e bulloni. “Sono venuto via da Palermo -ha detto il capofamiglia- proprio perché rifiutavo quel senso di oppressione che certi fatti di cronaca possono generare e mi trovo allo stesso punto”.
Valeria Pinoia