Arcore e Milano 4, la Provincia:«Subito audizione di Rocchini»

Ponzoni e lo scandalo ”Milano 4”Quando Arcore era in pericolo

Arcore – Il sindaco Marco Rocchini illustri ai consiglieri provinciali il cosiddetto progetto Milano 4. La richiesta è stata avanzata giovedì all’assemblea brianzola dal capogruppo del Pd, Gigi Ponti. «Il primo cittadino venga in commissione Urbanistica a spiegarci di cosa si sta parlando – ha affermato – il piano di Idra è come l’Araba fenice: che ci sia ognun lo dice, dove sia nessuno lo sa». Il presidente leghista dell’organismo Diego Terruzzi ha preso tempo e ha ipotizzato che Rocchini possa essere ascoltato in aprile dato che fino al 29 marzo sono già in calendario cinque sedute. L’opposizione non pare però disposta ad attendere tanto.

Giovedì in aula ha tenuto banco il caso, ormai sgonfiato, della settimana: rispondendo a un’interpellanza di Domenico Guerriero del Pd, l’assessore alla Pianificazione territoriale Antonino Brambilla ha chiarito di non essere il consulente dell’immobiliare legata alla famiglia Berlusconi, come invece ha dichiarato lunedì in commissione il presidente del Parco Valle del Lambro Emiliano Ronzoni, che ha subito ammesso l’errore. Brambilla ha specificato che la modifica del Pgt di Arcore e del Piano regolatore del parco potrà avvenire solo attraverso un Accordo di programma con la Regione e che l’eventuale iter potrà essere avviato solo dopo l’elezione del nuovo consiglio regionale.

«Non credo che la società Idra, dopo il putiferio che è stato scatenato, presenterà il progetto. E chi ha manovrato tutto questo se ne assumerà le responsabilità, perché ritengo che si trattasse di un’opportunità da dover prendere in considerazione, nell’interesse della cittadinanza». Il sindaco Marco Rocchini non nasconde la sua amarezza né un moto di rabbia per il polverone sollevatosi intorno al progetto ormai ribattezzato Milano 4 e siglato dalla società immobiliare legata al Cavaliere. L’amministrazione comunale sostiene che si sia trattato solo di una generica proposta e che i detrattori della giunta abbiano soffiato sul fuoco per alimentare la polemica.

«Non credo di dover dimostrare che il mio modo di agire è sempre stato trasparente e improntato alla legalità – ha continuato il sindaco-. L’incontro durante il quale Idra ci ha presentato la sua idea è stato interlocutorio, un approccio, sostanzialmente. Niente è già deciso, nulla di definitivo è stato fatto, né si è cercato di tenere la cittadinanza all’oscuro di manovre decisive». E, per essere più chiaro: «Non tollero che mi si rimproveri di aver favorito un progetto in nome del presidente. Con Idra ci siamo comportati come con tanti altri imprenditori che in questi tempi ci hanno sottoposto proposte interessanti per la città: li abbiamo ascoltati. Nulla di diverso, ma in quei casi, i privati non si chiamano Silvio Berlusconi».

Secondo l’amministrazione, dietro al tam tam che ha circondato l’intera questione ci sarebbe la volontà di criminalizzare Berlusconi, oltre a quella di colpire la giunta. Il fatto curioso è che i sospetti su chi abbia coinvolto la stampa facendo esplodere il caso non risparmiano nemmeno i membri della maggioranza stessa. Comunque sia, il disappunto di Rocchini e dei suoi stretti collaboratori è palpabile. «Si è parlato di cementificazione – ha detto Rocchini – ma le palazzine di edilizia che il progetto prevedeva erano solo uno degli aspetti della questione. In campo potevano esserci interventi di carattere sociale di grande interesse. Milano 4? Anche questo termine, perdonatemi, è un’idiozia».

«Il sindaco ha un bel dire che sia tutto falso e che non ci sia alcun progetto – ha commentato in settimana il Pd-. Peccato che sia stato proprio il suo vice Moreno Firmo, a dichiarare spavaldamente alla stampa che rinunciare al progetto sarebbe stata una pazzia».