Arcore, bufera sul caso BerlusconiI dettagli del progetto Milano 4

Arcore, mobilitazione dei VerdiUn albero contro il piano Milano 4

Arcore – È stata protocollata in settimana la lettera firmata da tutti i partiti che siedono all’opposizione determinati a ricevere risposte sul progetto che Silvio Berlusconi vorrebbe realizzare in città. La missiva ha i caratteri dell’urgenza e invita l’amministrazione comunale a fissare una data entro sette giorni. Il caso è esploso sul finire della scorsa settimana quando sono trapelate le voci sulle intenzioni della società immobiliare Idra, collegata al premier.

L’hanno già battezzato Milano 4 quel progetto che potrebbe prendere forma nell’area agricola di proprietà del Cavaliere, affacciata su via Monte Rosa. Perché nei disegni non c’è solo la casa di riposo che gli arcoresi attendono, ma una serie di altre opere che stravolgerebbero completamente il volto della zona in questione: dalle palazzine di appartamenti al centro sportivo, da un parco attrezzato alle piste ciclabili. Il comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi dal Pd non lascia spazio a dubbi sulle opinioni del partito.

«La zona, di sicuro pregio –recita il testo- era stata vincolata dalle passate giunte di centrosinistra a terreno agricolo e legata al Parco della Villa Reale e al Parco delle Colline in modo tale da creare attorno ad Arcore un invidiabile polmone verde. Avevamo confidato nel fatto che per cambiare la destinazione d’uso del terreno e renderlo edificabile fosse necessaria l’autorizzazione della Regione Lombardia e del Parco Valle Lambro ma poi ci siamo scoraggiati leggendo i nomi ai vertici dei due enti: Roberto Formigoni e Emiliano Ronzoni, entrambi del Pdl (Palazzina delle libertà?)».

Gli umori, all’indomani degli articoli apparsi sulla stampa locale e non solo, sono foschi anche in maggioranza. L’assessore alla partita Caludio Bertani non nasconde il suo disappunto per la fuga di notizie in una fase che non definirebbe nemmeno embrionale. «Questa cosa non esiste, non c’è –ha detto-. Ci sono stati solo primi approcci come sta capitando per tanti altri progetti di cui non si parla. Non posso che considerare con severità chi ha messo in giro queste informazioni. Si tratta sicuramente di qualcuno che dall’interno gioca contro questa amministrazione, non c’è altra spiegazione».

Detto questo Bertani non ha voluto aggiungere commenti in merito al progetto. Un fatto è certo: l’eventuale realizzazione di Milano 4 richiederebbe una variante urbanistica e un bel po’ di nulla osta. L’area infatti ha destinazione agricola e sarebbe in parte oasi naturale protetta. Saranno i vertici del Parco della Valle del Lambro e della Regione a esprimersi qualora Arcore decidesse di procedere. Per il momento indiscrezioni lasciano intendere che i vertici del parco avrebbero guardato con interesse all’ipotesi di 100mila metri quadri che il privato vorrebbe cedere e a attrezzare con aree picnic e un sistema di ciclabili.

Si tratta comunque di un’area di 350mila metri quadri quella su cui potrebbe sorgere Milano 4, 300 dei quali di proprietà del Cavaliere. Il progetto di cui si è chiacchierato ma che non è detto veda mai il futuro, prevede la cessione di 100mila metri quadri al Parco della Valle del Lambro che verrebbero riqualificati e attrezzati. In programma anche la sistemazione delle sponde e la realizzazione di piste ciclabili, una delle quali su via Monte Cervino. Il privato potrebbe realizzare una rsa corredata da miniappartamenti (si parla di 400 alloggi, alcuni dei quali destinati a fini sociali), una serie di impianti sportivi a ridosso del campo di via Monte Rosa, compreso un campo di Rugby, una rinnovata e più ampia area feste.

Tra le possibilità anche la realizzazione di una passerella pedonale per bypassare la Sp 45, denaro sufficiente a costruire il sottopasso viario in via Battisti, per non parlare degli oneri. L’operazione potrebbe portare nelle casse comunali 20 milioni di euro.
Valeria Pinoia