Agrate, il sipario sull’era Poletti

Agrate, il sipario sull’era Poletti

Agrate Brianza – «Scegliere di servire la propria città significa avere coraggio e pazienza. Le navi stanno più sicure nei porti, ma non è per questo che vengono costruite. Vengono costruite per andare nel mare aperto. Anche i sindaci e gli assessori stanno più sicuri nei loro uffici, ma non è per questo che vengono votati. Vengono votati per stare in mezzo alla gente, ad ascoltare».

È la chiusa del lungo discorso di commiato che il sindaco Adriano Poletti ha proposto nel consiglio comunale che ha chiuso i dieci anni consecutivi del suo doppio mandato in veste di primo cittadino. C’erano i ringraziamenti agli assessori e agli uffici, come rito vuole, senza dimenticare però anche il passaggio forse più turbolento dell’esecutivo nella seconda legislatura: «ho perso qualche pezzo per strada, nel cammino, e mi è dispiaciuto – ha detto Poletti – L’ex vicesindaco Luigi Porta, che ha deciso di lasciare il nostro gruppo due anni fa. Lo ringrazio ancora per il lavoro che ha svolto. Quando mi sono insediato mi ha dato un aiuto importante».

Poletti ha poi preferito soffermarsi sul senso dell’operato suo e della giunta piuttosto che sull’elenco delle opere pubbliche pubbliche. «Il preambolo della Carta Europea dei Diritti dell’ Uomo nella Città dice che occorre predisporre nel modo migliore possibile le condizioni pubbliche necessarie all’appagamento del desiderio di felicità di ciascun cittadino – ha ricordato il sindaco – La felicità di ciascuno, deve essere un impegno delle pubbliche amministrazioni? Credo di sì. Ho imparato in questi anni che la città è soprattutto un insieme di persone e non di cose, un insieme di vite e non di oggetti, un insieme di relazioni e non di palazzi. La parola ‘Comune’ andrebbe sempre declinata nella parola ‘Comunità’, e io ho voluto fare il sindaco della mia comunità, non del mio Comune».

Di qui la profonda valenza assunta dai ruoli assessorili, con il sindaco «garante dei diritti e delle responsabilità di ogni cittadino», l’assessore al bilancio come «assessore alla finanza etica, che orienta in modo etico gli acquisti della sua amministrazione», l’assessore all’urbanistica «è per me il vero assessore alla partecipazione, alla pianificazione condivisa, alla pianificazione con la comunità e non per la comunità», l’assessore ai lavori pubblici è «l’assessore alla bellezza e alla responsabilità», i servizi sociali sono il campo dell’emancipazione, della civiltà, della sconfitta della solitudine, e la cultura è lo spazio di conoscenza dell’altro.
Anna Prada