Africa ’70, progetto in GuatemalaL’acqua come fonte di rinascita

La ong monzese Africa '70 ha dato vita a un progetto sulla biodiversità in Guatemala. Il lago Atitlàn e le sue acque sono la prima fonte di ricchezza per la popolazione della zona. Ora è necessario il recupero dell'ambiente. Dall'Italia si può contribuire con l'acquisto di lavatoi.
Africa ’70, progetto in GuatemalaL’acqua come fonte di rinascita

Monza – Parte dal risanamento dell’acqua e dal recupero della biodiversità del territorio il progetto che Africa’70, ong monzese, ha appena avviato nel Municipio di Santiago Atitlàn, in Guatemala. Il Parco naturale Rey Tepepul, la baia di Santiago e il lago Atitlàn sono solo alcune delle straordinarie ricchezze ambientali che il progetto, denominato “Biodiversidad, le molteplici vite dell’acqua” intende tutelare.

«La popolazione basa la quasi totalità della sua sussistenza sullo sfruttamento del lago attraverso la pesca e l’estrazione dell’acqua per uso umano – spiega Sara Morosinotto, referente del progetto per Africa’70 -. Con la vegetazione subacquea vengono realizzati manufatti e nella baia lava il bucato tutta la comunità. La bellezza del paesaggio favorisce il turismo, che è un’importante fonte di reddito. Inoltre il lago ricopre un ruolo centrale per la spiritualità Maya, particolarmente sensibile al rapporto tra la natura e l’uomo». Da tempo però l’inquinamento delle acque, causa di malattie e che sta mettendo in serio pericolo le specie animali e vegetali che vivono nella baia, e rischia di compromettere l’ecosistema di questo territorio.

Per far fronte a questa emergenza è nato il progetto “Biodiversidad”, creato in collaborazione con Legambiente, Agenzia Innova21 e ZooPlantLab dell’università di Milano Bicocca, con il sostegno del Comune di Milano. Dodici mesi di lavoro per un investimento di 333mila euro, venti le persone coinvolte tra ingegneri, tecnici ambientali e promotori e una popolazione di oltre 42mila abitanti (tanti sono i residenti del Municipio di Santiago) che beneficeranno del progetto.

«L’obiettivo è contribuire al recupero e alla valorizzazione della biodiversità – continua Morosinotto -. Le strategie di intervento, che coinvolgono anche i settori organizzati della società civile locale, prevedono lo studio del livello di contaminazione del lago e la valutazione dei rischi conseguenti, la redazione di sistemi di controllo e di gestione, rafforzando le competenze delle realtà locali, il risanamento ambientale con la pulizia della baia, l’organizzazione di percorsi di educazione ambientale finalizzata anche all’introduzione della buona pratica della raccolta differenziata dei rifiuti e il rafforzamento della cultura maya, attraverso la protezione di siti e oggetti del loro patrimonio culturale, storico ed architettonico».

È possibile sostenere il progetto con l’acquisto di lavatoi da installare nei diversi comuni, per evitare che le donne continuino a lavare i panni nel lago, inquinandolo con i detersivi. Ogni lavatoio costa 500 euro. Per sostenere Africa’70 e i suoi progetti è possibile destinare il 5×1000 alla ong, indicando il codice: 801 500 50 153. Altre informazioni su www.africa70.org.

Sarah Valtolina