Acconciatori, basta abusivismo:via alle norme «anticinesi»

Soddisfazione dell'Unione Artigiani della Provincia di Monza e della Brianza per il provvedimento della Giunta lombarda con norme contro l'abusivismo nel settore acconciature. Nel mirino ci sono gli esercizi gestiti in particolare dai cinesi.
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Monza – “Potremmo dire che la missione è quasi compiuta!” E’ il primo commento a caldo dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano e della Provincia di Monza e della Brianza che salutano soddisfatte il provvedimento della Giunta Lombarda che avvia all’approvazione una serie di norme più severe nel settore acconciature per contrastare il dilagante abusivismo, tenacemente denunciato in questi ultimi due anni dall’organizzazione degli artigiani.

 “Questa nuova disciplina dell’attività è un traguardo attesissimo – commenta visibilmente soddisfatto il segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero -. Già dalla fine del 2009 ci siamo impegnati presso la Regione e i Comuni per denunciare le troppe e insostenibili irregolarità e illegalità riscontrate in non pochi saloni avviati soprattutto da cittadini stranieri, in specie cinesi, inadempienti rispetto agli orari, alla gestione del personale, all’igiene e alla sicurezza e alla correttezza fiscale, nonché alla titolarietà effettiva dell’esercizio che talvolta viene mascherata da prestanome”.

 “Nell’ottobre scorso, dopo uno stretto lavoro di collaborazione con l’assessorato competente – continua Accornero – avevamo salutato con soddisfazione il nuovo regolamento del Comune di Milano che fissava paletti precisi in grado di fronteggiare il problema. Ora, con questo provvedimento della Regione, per il quale occorre render merito all’impegno profuso dall’assessore Andrea Gibelli, la controffensiva si estende a tutto il territorio lombardo e si completerà, ci auguriamo presto, con un regolamento altrettanto efficace per il settore dell’estetica e dei centri massaggi dove la situazione è altrettanto pesante. “

 L’Unione Artigiani, mobilitata anche nell’ evidenziare gli aspetti più gravi dovuti ad abusivismo e sleale concorrenza, ricorda che già all’inizio del 2011 aveva registrato una lievissima crescita generale nell’apertura di nuovi saloni di acconciatura (+ 1,4%) determinata però in grandissima parte dall’avvio di attività da parte di stranieri (+ 19%) con una crescita di operatori cinesi attestata addirittura al 53%, mentre quelli italiani presentavano ampiamente segno negativo. Dati particolarmente sensibili nella città di Milano come a Monza e Brianza.

 “Più volte abbiamo sottolineato che la percezione “visiva” dei saloni di acconciatura con personale straniero e soprattutto cinese porta a pensare che siano più del numero ufficiale – conclude il segretario dell’Unione – Questo comprova che c’è qualcosa che non funziona. Le nuove norme approvate dalla Giunta Regionale hanno tutte le caratteristiche per ristabilire correttezza e legalità in questo settore, a tutela di tanti onesti operatori fino ad oggi penalizzati e nell’interesse della clientela che spesso rischia di incappare in servizi tutt’altro che ineccepibili dal punto vista igienico “.