A Monza rinasce il MontagnonePiste ciclabili e alberi da salvare

A Monza rinasce il MontagnonePiste ciclabili e alberi da salvare

Monza – Il comitato San Fruttuoso 2000 “svela” il segreto del progetto alternativo, che rispetta l’ambiente e i desideri dei cittadini, sulla destinazione del Montagnone. Con soddisfazione i referenti del Comitato sostengono che il nuovo progetto realizzato dall’ufficio Giardini sia rispondente alle loro proposte.

Il primo studio – Il primo progetto presentato era stato realizzato dall’architetto Bongiovanni, intorno al quale si sono scatenate numerose polemiche, perché non rispecchiava la volontà espressa dai cittadini durante un referendum indetto dalla circoscrizion. In quell’occasione i residenti erano stati coinvolti per dare dei pareri e proporre delle idee sulle finalità di questa storica area del quartiere. Il progetto alternativo al quale il comitato fa riferimento è stato elaborato dall’ufficio Giardini del Comune, non è costato nulla ed è totalmente rispettoso dell’ambiente, della storia e della vocazione del Montagnone. E, soprattutto, rispecchia in pieno i legittimi desideri degli abitanti del quartiere.

Quello nuovo – Il progetto alternativo segue una logica di recupero conservativo, con rispetto delle caratteristiche naturali e della conformazione particolare del luogo. Mira a salvare tra le piante esistenti tutte quelle che sono in condizioni ottimali, incrementa la biodiversità con alberi e arbusti idonei a richiamare l’avifauna, prevede percorsi e passaggi anche funzionali alla vita del quartiere. Sono comprese anche aree e strutture per il gioco e la didattica, riserva per gli adulti spazi accoglienti e immersi nel verde. «L’assessore al Verde Osvaldo Mangone si è dimostrato di parola – conclude Isabella Tavazzi, portavoce del Comitato San Fruttuoso 2000 – nel momento in cui ha fatto approvare lo stanziamento necessario per la bonifica del Montagnone e la sua sistemazione. Chiediamo ora a lui e alla giunta tutta di rispettare gli impegni originari, in base alla volontà già espressa chiaramente, e con buonsenso, dai cittadini del quartiere. Occorre valutare bene i due progetti e scegliere serenamente il migliore».

Senza confronto
– Continua Tavazzi: «Secondo noi, non c’è confronto: quello dell’Ufficio Giardini è l’unico che merita di essere preso in considerazione. A quanto ci risulta, l’investimento economico per la realizzazione di questo progetto non è superiore a quanto previsto per l’altro». Il progetto che ha scatenato le polemiche, è stato presentato qualche mese fa ma, a giudizio di molti residenti del quartiere, non era per niente idoneo alle necessità della zona. Prevedeva uno snaturamento dell’area ed una vera e propria distruzione dell’ambiente naturale, a vantaggio di una non meglio precisata piattaforma in cemento con servizio bar, che alcuni hanno definito «pista da ballo», integrata da un modesto percorso per anziani e bambini.
Alessandra Sala