A Lentate Lega Nord contro UdcChiesta la testa del vicesindaco

A Lentate Lega Nord contro UdcChiesta la testa del vicesindaco

Lentate sul Seveso – La Lega Nord vuole “la testa” del vicesindaco e assessore al bilancio Carlo Del Pero e così a un anno dalle elezioni la giunta Sasso vive la sua prima vera crisi. Il Carroccio locale proprio non ha digerito il manifesto affisso da Del Pero nelle bacheche cittadine del suo partito, l’Udc, in cui ha bacchettato aspramente il collega di maggioranza, Silvano Rovagnati assessore alla Sicurezza della Lega Nord per aver utilizzato una frase di un leader islamico a commento dei movimenti della popolazione 2010.

Sottolineando come il tasso di natalità degli extracomunitari a Lentate fosse pari a quello dell’India, Rovagnati aveva usato un’espressione dell’imam di Torino: «Vi invaderemo con i ventri delle nostre donne». La cosa non era piaciuta nemmeno al sindaco Massimo Sasso, che in accordo con l’assessore del Carroccio aveva stabilito una rettifica-precisazione, pubblicata integralmente la scorsa settimana dalle colonne del nostro giornale. Peccato che giovedì 3 febbraio anche Carlo Del Pero abbia impugnato carta e penna e affisso sulle bacheche dell’Udc una dura bocciatura di Rovagnati per una boutade, a suo parere, che un amministratore non dovrebbe fare.

L’esito? La Lega ha chiesto e ottenuto che i manifesti fossero ritirati il giorno stesso, ma la cosa non è bastata e la presa di posizione firmata da un esponente di un partito oggi all’opposizione di governo, ha spinto la Lega locale a chiederne le dimissioni. In un comunicato stampa al vetriolo i Padani lentatesi invitano caldamente il vicesindaco a «dimostrare la sua serietà con la restituzione delle deleghe ricevute, perché ormai l’Udc lentatese non si distingue più da quella romana: apparentandosi a noi, infatti, dichiarava di avere un sostrato comune, che oggi smentisce».

Dall’ira dei lumbard non si salva nemmeno il primo cittadino. Massimo Sasso non viene mai citato direttamente nel comunicato, ma è chiaro che la frase «certo resta lo stupore per l’assordante silenzio di chi, a nostro parere, dovrebbe parlare», va riferita a lui. In verità Sasso ha parlato, ma ha cercato di fare da paciere, anche se tra le richieste della Lega c’erano scuse ufficiali e formali per lo «sgarbo» subito.

E Del Pero cosa ne pensa del forte rischio di dover abbandonare la carica di vicesindaco e l’impegno di assessore al bilancio? Raggiunto telefonicamente giovedì, rimane in silenzio, spiazzato, senza contare poi che nella Lega Nord Lentate e in giunta c’è anche sua sorella, Patriza Del Pero assessore alla Cultura, sport e pubblica istruzione. Una situazione difficile che per il Carroccio locale si può risolvere solo con l’addio in silenzio di Del Pero, altrimenti in consiglio comunale potrebbe arrivare una mozione di sfiducia.
Cristina Marzorati