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Besana in Brianza, l’università di Milano Bicocca nel solco di Piero Corti: definita una collaborazione con il Lacor Hospital

Il nosocomio in Uganda è lo stesso dove il medico si è speso per anni, per garantire alla popolazione locale le migliori cure, al minor costo possibile
Uno dei padiglioni dell’ospedale, tra i più efficienti dell’Africa equatoriale

Nel 1961, Piero Corti, giovane medico di Besana Brianza, sbarcò in Uganda insieme a Lucille Teasdale, sua collega e futura moglie, per dedicarsi alla cura dei malati nel Lacor Hospital. Obiettivo che perseguirono per tutta la vita, guidati dal motto: Garantire le migliori cure possibili al maggior numero di persone al minor costo. Oltre 60 anni dopo, altri giovani medici seguiranno le loro orme grazie al progetto “Bridge – Bicocca Research and Innovation for Development and Global Health”, un’iniziativa dell’università di Milano-Bicocca volta a formare studenti e specializzandi in ambito sanitario nel contesto africano. “Bridge” è un vero e proprio outpost dell’università milanese realizzato all’interno di uno dei più importanti ospedali non profit dell’Africa equatoriale, che fornisce assistenza sanitaria a circa 200.000 persone all’anno e accoglie oltre 30.000 ricoveri. La sede del progetto si trova nella palazzina delle suore missionarie comboniane, una delle strutture originarie del Lacor Hospital che sarà ristrutturata per ospitare docenti, ricercatori e studenti. Con il supporto della Fondazione Corti, che sostiene l’ospedale dal 1993, e grazie all’accordo quinquennale tra l’ospedale e Milano-Bicocca, questo spazio diventerà un punto di riferimento per le attività di formazione e ricerca in loco.

Lacor Hospital: i commenti di Iannantuoni e Ochola

Un momento della visita agli spazi del nosocomio

«Siamo orgogliosi di avviare questa cooperazione con il Lacor Hospital», ha dichiarato Giovanna Iannantuoni, rettrice di Milano-Bicocca, durante la presentazione dell’iniziativa. «Un progetto destinato a formare la prossima generazione di professionisti sanitari. Un aspetto chiave di questa partnership è il “Progetto 2 Pilastri”, che prevede tirocini per studenti e specializzandi dell’ateneo, offrendo loro l’opportunità di acquisire esperienza e immergersi in un contesto clinico complesso, sviluppando competenze pratiche e qualità umane essenziali». Questo doppio pilastro, di formazione professionale e umana, rappresenta l’obiettivo principale dell’accordo. «Siamo molto emozionati per la nascita del nuovo avamposto dell’università di Milano-Bicocca», ha dichiarato il dottor Emmanuel Ochola, direttore scientifico del Lacor Hospital. «Per continuare a servire una popolazione poverissima e afflitta da numerose malattie, il Lacor lotta quotidianamente per rendere i costi accessibili e ci riesce anche grazie ai partner che ci sostengono. La collaborazione con Milano-Bicocca sarà centrata sul paziente, sia in ospedale che sul territorio, e speriamo possa aiutarci a fornire servizi migliori e formazione di qualità, in linea con la nostra missione».

Lacor Hospital: la soddisfazione di Dominque Corti

I protagonisti del progetto in posa

Anche Dominique Corti, presidente della Fondazione Corti, ha espresso la sua soddisfazione: «Quella con Milano-Bicocca è una collaborazione che nasce da reciproca stima e dal rispetto per l’identità del Lacor e delle esigenze della popolazione che serve. Che si tratti di formazione, ricerca o capital development, ogni passo effettuato insieme risponde alle “local ownership” delle priorità. Un modo di operare oggi riconosciuto come essenziale per lo sviluppo locale». Questo nuovo progetto conferma che l’impronta lasciata dal besanese Piero Corti è ancora oggi evidente: la sua dedizione e il suo impegno hanno trasformato il Lacor Hospital in un punto di riferimento per la salute e la formazione, ispirando generazioni di professionisti a seguire il suo esempio.