Petrolio in calo per il potenziale aumento dell’offerta da parte dell’Iran

I prezzi del petrolio sono leggermente diminuiti martedì a causa degli ultimi sviluppi dei disperati negoziati per salvare l’accordo nucleare iraniano del 2015. Se si concretizzasse, l’Iran sarebbe in grado di aumentare le proprie esportazioni di petrolio in un mercato difficile.

Alle 04:04 GMT, i prezzi del petrolio Brent erano in calo di 14 centesimi, o dello 0,1%, a $96,51 al barile, cancellando il guadagno dell’1,8% del periodo precedente.

Dopo un aumento del 2% nella sessione precedente, i prezzi del petrolio WTI statunitense sono scesi di 16 centesimi, o dello 0,2%, a $90,60 al barile.

In attesa delle approvazioni da parte di Washington e Teheran, l’Unione Europea ha presentato nella tarda serata di lunedì un documento “finale” per ripristinare l’accordo sul nucleare iraniano del 2015. Un alto funzionario dell’UE ha previsto che una decisione in merito sarà presa in “pochissimi giorni”.

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La tempistica del ritorno delle spedizioni di petrolio iraniano è ancora incerta, anche se l’accordo viene rinnovato. Tuttavia, l’analista Vivek Dhar ha scritto in una nota che l’Iran potrebbe potenzialmente aumentare le esportazioni di petrolio in tempi ragionevolmente brevi.

Dopo le solide statistiche commerciali della Cina nel fine settimana e l’inaspettata accelerazione della crescita occupazionale degli Stati Uniti a luglio, il mercato sembra avere il pavimento sotto i piedi per il momento.

Nelle ultime settimane, il mercato del petrolio è stato sotto pressione a causa dei timori di una recessione mondiale e del più significativo calo settimanale dei prezzi del Brent.

Secondo i dati delle dogane cinesi, il più grande acquirente di greggio al mondo ha acquistato 8,79 milioni di barili al giorno a luglio, in aumento rispetto ai livelli commerciali di giugno ma in calo del 9,5% rispetto a un anno prima.

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